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IFA - Industrieverband Fahrzeugbau der DDR
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Benché i marchi ed i centri di produzione furono più di uno, tutte le moto della DDR sono da considerare come un unico prodotto dell’industria di stato capofila, la IFA (Industrieverband Fahrzeugbau der DDR) cui la dirigenza comunista affidò la gestione e la produzione dell’intero comparto della meccanica pesante.
La IFA infatti si vantava di costruire, oltre la ben nota Trabant, anche autentiche “macchine da guerra” di grande efficacia, missili e carri armati, sofisticati e potenti come pochi, ma anche eccellenti occhiali da sole, farmaci e motoscafi da competizione, senza dimenticare delle special in grado di conseguire piazzamenti di rilievo nei rally internazionali.
Almeno nei primi anni del dopoguerra l’est fu avvantaggiato rispetto all’ovest in quanto poteva contare su centri di ricerca unificati, ricchi di risorse e materie prime, nonchè su fornitori disponibili e generosi.
Il comparto metalmeccanico era strategico e ad alto interesse militare; per gli stessi motivi fu gestito esclusivamente dai militari.
Simson e  MZ furono i marchi con cui la IFA tenne alta la bandiera della DDR nella regolarità internazionale: entrambi contrastarono con successo l'industria meccanica dell'ovest e del resto del mondo.
Con perfetto pragmatismo, gli enti di stato preposti alla programmazione, suddivisero i compiti e le specializzazioni:
alla Simson fu assegnato l'incarico di realizzare le piccole cilindrate, adottando soluzioni d'avanguardia, sia tecniche che di stile.
L'MZ si dedicò invece al segmento superiore del mercato, senza avventure progettuali o stilistiche, affinando e perfezionando prodotti già collaudati ed ancora efficienti.
L’intero staff dirigente fu ristrutturato e seguì con rigore e successo queste direttive.
Mentre la fabbrica di moto Simson preesisteva sin dal 1920, con sede a Suhl (Germania Orientale), la Motorradwerke Zschopau, le cui iniziali diedero appunto il nome alla MZ, nacque dalle ceneri degli stabilimenti DKW nel 1946.
Per la cronaca ricordiamo che la DKW proseguì all’ovest, precisamente a Ingolstaadt, sotto la guida di Eric Wolf.
Zschopau è una cittadina dell'ex Germania est, famosa e cara ai regolaristi per essere stata sede oltre che della fabbrica DKW prima, e della MZ poi, anche di tantissime prove del Campionato Europeo di Regolarità.
La loro brillante parabola va dalla fine della seconda guerra mondiale sino alla caduta del muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre 1989.
Da quella data ogni iniziativa fu congelata e, dopo tutta una serie di traversie, la storia della MZ subì un definitivo stop il 30 giugno 1992; successivamente il marchio passò di mano più volte, ma senza fortuna.
L’agonia della Simson durò dieci anni di più ma ottenne il medesimo risultato: è stata irrimediabilmente chiusa e liquidata nel 2002.


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