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Cinque case motociclistiche rappresentarono la scuola italiana del 4tempi nel settore della motoregolarità; solo tre raggiunsero l’eccellenza, Gilera, Guzzi e Morini.

1937 - La Morini nacque a Bologna negli anni trenta, per merito del suo fondatore, Alfonso Morini, e partecipò alle competizioni sempre in prima persona, con impegno, capacità e determinazione, lottando sempre per i vertici delle classifiche; le sue moto furono tutte molto belle e raffinate, e, negli anni in cui scese in campo, lo fece da protagonista.

1946 - Superate le enormi difficoltà della guerra, fu parte attiva della “ricostruzione” e si presentò sul mercato, già nel 1946, con la T125, una bella monocilindrica a due tempi da 125 cc, con cambio a tre velocità, ispirata alla tedesca DKW, cui si affiancò, l’anno successivo, la versione Sport.

1949 - Nel 1949 fu messo in produzione un 125 cc monoalbero a quattro tempi, che nella sua versione “corsa”, erogava una potenza di 12 cv a 10.000 giri/min, superando i 140 km/h.
In sella a questo poderoso cavallo di razza Umberto Masetti colse i suoi primi successi in campo mondiale, mentre Emilio Mendogni vinse il Gran Premio delle Nazioni e il Gran Premio di Spagna nel 1952.
La presenza di questo prestigioso modello, adeguatamente modificato, alle Sei Giorni di Llandrindod Wells (12/17 settembre 1949), con Longoni, a quella di Varese (settembre 1951) dove D’Ignazio conquistò la medaglia d’oro, o alla Valli Bergamasche del 1951 con Cesare Boffo - 25°, ed alla successiva del ’52, con Guerino Mantovani - 23°, ne attesta la bontà del mezzo, ma è ancora presto per parlare di vere e proprie moto da competizione in fuoristrada.

1953 - La progenitrice dei suoi modelli da “corsa” entrò in produzione nel 1953, un 175 con distribuzione ad aste e a bilancieri, destinato, nelle sue varie versioni, a consacrare le Morini come le moto ideali per tanti italiani.
Gran Turismo, Settebello, Rebello, Supersport, Briscola, Tresette, Tresette Sprint sono nomi che fecero sognare gli italiani e fu proprio su una di queste, la “Settebello Aste Corte" che fece il suo debutto in pista uno dei nostri più grandi campioni, Giacomo Agostini, nel 1961, nella corsa in salita Trento-Bondone, dove si classificò secondo.
La tecnologia Morini era valida, reggeva con onore il confronto con le altre marche e, grazie anche al talento di Tarquinio Provini, diede del filo da torcere a tutte le grandi del momento, costrette spesso solo ad inseguire.


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