1955 – Concentrata sulle cilindrate più basse, nel 1955, iniziò la produzione di un piccolo motociclo da 50 cc, marcato direttamente Jawa.
Si trattava di un ciclomotore essenziale, con un originale telaio tubolare ad arco rovesciato, rivestito da una carena in lamiera, ed il motore, monocilindrico a due tempi, appeso nella parte più bassa dell’arco, col gruppo termico montato in orizzontale.
La scelta di montare il gruppo termico in orizzontale, inusuale rispetto alla restante produzione cecoslovacca, caratterizzò i ciclomotori Jawa per tutti gli anni a venire.
La sua sigla identificativa fu appunto Jawa 50/550 e fu prodotto sino al 1958, quando venne sostituito da una seconda versione, denominata Jawa 50/555.

1958 –  Nel 1958 la Manet compì una sorta di salto di qualità, realizzando il suo primo scooter, il  Manet S – 100, unico in Europa ad avere l’avviamento elettrico, mosso da un compatto motore a due tempi, monocilindico, perfettamente quadrato, 50 x 50 pari a complessivi 98,1 cc, con 5,1 cv di potenza.
Quattro marce, raffreddamento ad aria forzata, ruote grandi (3,00 x 14), ottimamente carenato e molleggiato sia sull’anteriore che sul posteriore, restò in produzione sino al 1967.

1962 –  Nel 1962 fu allestita una terza serie del modello da 50 cc, denominata Jawa 50/05.
Nello stesso anno la Federazione Motociclistica Internazionale introdusse la classe 50 nei vari Campionati; le prime esperienze della Manet nel mondo delle corse, iniziarono proprio da questa classe, sia nella velocità che nel fuoristrada.
La sua prima moto da corsa, denominata Tatran 50, scese in pista l’anno successivo, un’originale trasformazione corsaiola del suo ciclomotore da 50 cc, quello con il gruppo termico montato in orizzontale ed il cambio a tre rapporti.
Condotta dal pilota russo Toivo Asmer si esibì nei circuiti d’oltre cortina.
Fu in sella ad un particolare modello da 50 cc, opportunamente modificato, che Kvetoslav Masita mosse i suoi primi passi nel mondo del fuoristrada, e si mise in luce nel campionato nazionale di cross.