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A riprova degli strettissimi legami esistenti con la MZ è da notare che l’idea di suddividere il motore in differenti blocchi non era una grande novità.
Un motore molto simile, per l’esattezza il bicilindrico Re (abbreviazione di Rennen, Corsa) da 250 cc a disco rotante della versione da pista del 1958, era diviso verticalmente addirittura in tre parti separate, mentre il 125 cc Re a disco rotante del ’63 era diviso in due, pressoché identico al nuovo motore Simson da fuoristrada.
Si trattava sicuramente di una carta in più da giocare sulla scena mondiale, che, immediatamente, non diede i risultati sperati, ma che non deluse i suoi progettisti.
Alla XXII edizione della Valli Bergamasche la Simson si presentò sia con le vecchie edizioni delle sue rinomante 50 e 75 cc, sia con il nuovissimo prototipo da 100 cc, affidato a Dieter Salevsky.
L’esordio di questa moto fu quasi contemporaneo al “gemello” Gilera 100, a due tempi a disco rotante, che alla Valli si impose su tutti, ma il progetto Simson era valido, tant’è che solo un anno dopo, conquistò sonoramente il Campionato Europeo.
Nella classe 50, delle due moto affidate a Rudolf Jenak e Gerhard Haatz, solo quest’ultimo riuscì a completare la prova, classificandosi al 4° posto.
Nella classe 75, a fronte di sei esemplari iscritti, da segnalare l’ottimo piazzamento di Ewald Schneidewind secondo e Lothar Schunemann quarto.
Il rinnovamento si estese a tutte e tre le cilindrate alla Sei Giorni spagnola di san Lorenzo Escorial (5/10 ottobre), quando anche sulle piccole 50 e 75 fu adottato il nuovo telaio a doppia culla.
Gerhard Haatz conquistò la medaglia d’oro ed il terzo posto della classe 50.
Nella classe sino a 75 cc, Rudolf Jenak, Ewald Scheidewind, Lothar Schunemann e Dieter Salevsky, tutti medaglia d’oro a zero penalità, si piazzarono rispettivamente 4°, 5°, 6°, con Rolf Hulig 7°, medaglia d’argento.
Ancora sfortunata la prestazione della 100 cc, costretta al ritiro con Manfried Stein.

1971 - I tre modelli scesi in campo alla Sei Giorni del 1970, furono confermati anche nella stagione 1971, pur nell’ambito di un’evoluzione rapidissima con le modifiche che si susseguivano senza soluzione di continuità.
Tutti e tre i modelli furono dotati quindi, del nuovo telaio a doppia culla, ma solo il 100 poteva contare sul nuovo motore a sei marce, mentre per 50 e 75 cc, furono mantenuti i motori a quattro marce col riduttore, pur con un nuovo basamento che presentava una evidente sporgenza sul lato sinistro, atta a contenere una nuova e più ingombrante frizione.
Grazie ai nuovi gruppi termici, dall’alettatura particolarmente estesa, migliorarono ulteriormente le prestazioni.
Nel Campionato Europeo, la Simson si distinse in tutte le classi, grazie alle affermazioni di Rudolf Jenak nella prima prova di Eschwege, Germania, e nella seconda di Zschopau, DDR.
A Zschopau, la Simson si affermò anche nella classe 100 con Dieter Salevsky.
Quest’ultimo vinse la sua classe anche nella terza prova di Jilemnice, Cecoslovacchia.
Di primordine anche il palmares della quarta prova, la Valli Bergamasche.Nella classe 50, Rudolf Jenak si classifico 3°; nella classe 75, Gerhard Haatz arrivò 2°, Lothar Schunemann 3° e Rolf Uhlig 5°.
Nella classe 100, Dieter Salevsky conquistò il 3° posto.
Alla fine della stagione Dieter Salevsky si laureò Campione Europeo della classe 100, mentre, alla Sei Giorni dell’isola di Man (20/25 settembre) fu la Simson 75cc di Ewald Schneidewind a vincere la sua classe.


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