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A dimostrazione di quanto sia stato grande il coinvolgimento collettivo, anche al di là delle Alpi, da segnalare la partecipazione in forma ufficiale della Zündapp, con tanto di furgone Volkswagen vintage, ed una squadra di primissimo piano composta da Peter Vogel, 50cc, Friederich Hieronymus 130cc, e Joseph Wolgrüber, con un 125cc.
Team Manager, ma anche animatore di numerosi e fecondi rapporti con tutto l’apparato teutonico, l’amico Titta Tarditi.
Nella comitiva, altri protagonisti del passato come Peter Neumann e Ladislav Gorgos, nonché il mitico ingegner Hans “Heiner” Wieditz, l’uomo che negli anni 60 e 70, collaborò prima nel reparto corse Zündapp per poi passare, nel 1976, alla Scahs, e che, da solo, fu il protagonista di un intero ventennio di storia dell’enduro.

E poi ancora la famiglia Brinkmann (figlio, padre, zio), Peter Hinz, il gigante Erbert Scheck, che tratta ancora oggi la sua BMW come una bicicletta, Kurt Fisher ed il suo mitico Hercules Wankel, mentre dal Belgio sono arrivati Valentin Jacobs e Mark Reul, quest’ultimo in sella ad una bella 125 ufficiale del 1971, di quelle col cilindro al nikasil, ex nazionale belga, riportata agli antichi splendori dopo un accurato e attento restauro generale.
Come sempre all’altezza delle aspettative la rappresentativa di Simson ed MZ, tutte rigorosamente werke.
Altrettanto famosi i personaggi che le hanno guidate, come Franke Dietmar, Steffen Lippold, Rolf Hubler, ed i più giovani Jens Müller e Stephan Reihl.
Quanto ai campioni da casa nostra c’erano proprio tutti, a partire da Brissoni, Farioli e Gritti, in compagnia di tutti i più prestigiosi piloti del passato.
Facendo la cronaca di questa fortunatissima edizione racconteremo la nostra esperienza personale, quella di appartenenti allo Staff Organizzativo, pur se gerarchicamente al livello più basso, in qualità di “Observer”.


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