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Gori (1968 – 1981)
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1976 - Il 1976 fu un anno di calvario per tutti coloro che adottarono il nuovo motore Sachs a 7 marce, più grosso e più pesante del precedente, che richiese un notevole impegno, senza però raggiungere risultati appaganti.
L’investimento necessario ad allestire i due modelli da 125 e 250 cc rappresentò uno sforzo non indifferente ed il risultato fu veramente molto bello.
La nuova moto aveva una linea molto gradevole, esprimeva forza e aggressività.
Il modello vincente dell’anno precedente venne quindi ulteriormente migliorato, rifinito sin nei minimi particolari come ad esempio il nuovo portafaro integrato tipo Jawa.
Le due versioni erano praticamente identiche tranne la maggior lunghezza del parafango posteriore del 250, per poter contenere il grosso silenziatore cilindrico posto sul terminale dell’espansione.
Le note traversie del motore interruppero bruscamente la bella serie di affermazioni e causarono una forte contrazione delle vendite.
Per trovare uno sbocco commerciale e vendere i troppi motori acquistati, Giancarlo Gori si “inventò” un veicolo completamente nuovo non destinato ad un impiego agonistico, ma adatto ad un uso amatoriale, denominato “Campagnola”.
La stagione fu salvata dai 50 e 75 che al contrario dei fratelli maggiori diedero filo da torcere un po’ a tutti e si affermarono sul mercato.

Il fortunato incontro con Oldrati favorì la creazione di un filo diretto con il cuore della regolarità, il reclutamento dei piloti e l’assistenza alle moto impegnate, tant’è che venne anche schierata una vera e propria squadra ufficiale sotto le insegne della Ponteur-Gori.
Lo sbocco commerciale si dimostrò particolarmente significativo e nella sua officina di via Suardi Fausto Oldrati iniziò a produrre in piccola serie dei kit di trasformazione con testa, cilindro e pistone completo di fasce e spinotto.
La stagione agonistica si dimostrò ricca di successi e culminò con la conquista da parte di Claudio Martinelli della classe 75 nel Campionato Italiano, ottenuta, per la cronaca, con il cilindro derivato dal 100 cc, la canna riportata in ghisa (48 x 40, pari a 73,5 cc), due luci più una supplementare, 14,5 cv a 9800 gm, pistone Sachs a due fasce di cui una cromata ed elicoidale, carburatore Bing da 28 mm montato elasticamente, Ceriani da 32 sull’anteriore e Koni sul posteriore.
Da ricordare sicuramente la bella medaglia d’oro di Fausto Oldrati alla Sei Giorni austriaca di Zeltweg (20/25 settembre), 9° nella classe 125, mentre è da sottolineare la nutrita la presenza delle Gori nelle classifiche della Valli Bergamasche di Bratto (29/30 maggio) con Fausto Oldrati 5° ed Alberto Ferretti 10° nella classe 50, e Antonio Fomoni 4°, Luciano Oldrati 5° ed Enrico Rudelli 10° della classe 75.

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