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Parilla (1946 – 1966)
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Fortunatamente riuscì a riprendersi, ma l’infortunio non rimase senza conseguenze:
a causa del ritardo accumulato, retrocesse sino al 23° posto, lasciando Tullio Masserini solo in testa a trionfare, meritatamente, con la sua Gilera Giubileo 98.
Il fascino e la seduzione delle competizioni è infatti rappresentato non solo dalla fredda e sofisticata evoluzione tecnologica, ma anche e soprattutto dalla magia che si compie al loro culmine quando la vittoria premia il migliore fra i concorrenti e l’entusiasmo contagia un po' tutti.
Nel caso della Parilla non mancarono nemmeno i bei risultati.
La squadra della Parilla si classificò seconda alle spalle della Gilera, allora leader mondiale, e sempre lo stesso anno Canzio Tosi conquistò una medaglia d’oro alla ISDT cecoslovacca di Gottwaldov, mentre Lino Cornago e Walter Reggioli ottennero l’argento.
Anche il Campionato Italiano fu incerto sino all’ultimo con le Parilla sempre all’attacco e Lino Cornago che, alla fine, si piazzerà quarto.

Il collaudo del primo anno fu sicuramente positivo, ma, ad arrestare il progetto fu sufficiente un’improvvisa ristrettezza economica. Un dissesto finanziario che determinò la chiusura degli impianti e la cessione degli stessi.
Malgrado i sei esemplari prodotti fossero altamente competitivi ed in linea con la miglior produzione mondiale, tanto che alla Sei Giorni austriaca di Bad Aussee del 1960 Canzio Tosi conquistò un’altra bella medaglia d’oro, la nuova dirigenza abbandonò drasticamente questa interessante branca sportiva per dedicarsi, solo qualche anno dopo al cross, ma senza grandi risultati.
Anche senza Giovanni Parrilla la produzione motociclistica continuò con la nuova proprietà, ma perse progressivamente tecnologia e fette di mercato, sino alla definitiva chiusura nel 1965.
Nel frattempo Giovanni Parrilla, seguito dal tecnico Cesare Bossaglia e da una parte dello staff dirigente, intraprese una nuova attività e si dedicò ai motori per go-kart nei quali trasferì tutte le sue risorse e dove continuò a mietere successi con tecnologie innovative e d’avanguardia. Motori semplici ma molto efficienti capaci di performance di primissimo piano, commercializzati e resi famosi con il mitico marchio “Saetta”.

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