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Rumi (1951 – 1958)
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Per concludere parliamo di numeri, argomento sempre interessante per i collezionisti.
Dal 1952 al 1954 vennero prodotte giusto una decina di esemplari denominati Regolarità ed attrezzati per questo tipo di gare, ma che ancora conservavano tutta la loro origine “stradale” e che risulta impossibile distinguere con altri esemplari dell’epoca, se non verificando i singoli numeri di telaio ed il livello di fnitura.
Dal ’55 al ’59, periodo durante il quale venne prodotta la leggendaria “Sei Giorni”, l’unico modello da fuoristrada prodotto dalla Rumi, vennero allestiti circa 10 esemplari l’anno, riveduti e corretti di anno in anno, per un totale di massimo 30/40 pezzi.
Ad oggi ne esistono, più o meno ben conservati, non più di tre esemplari originali.

La Rumi non solo produsse mezzi modernissimi e avanzatissimi, ma li dotò di tutti quegli accorgimenti che contraddistinsero le moto da fuoristrada per altri trent’anni almeno.
Ogni singola componente fu progettata e costruita in proprio, all’interno dei suoi stabilimenti come solo le più grandi fabbriche del mondo hanno fatto e solo la sfortuna non le permise di raccogliere il frutto dei suoi eccezionali sforzi
Ironia della sorte, solo 10 anni più tardi una variegata miriade di assemblatori, realizzò moto per migliaia e migliaia di esemplari, pur senza produrre al proprio interno alcuna componente, a partire dal motore per finire alle decalcomanie sul serbatoio, cogliendo un inpensabile successo economico.




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