Nel 1976 la BPS si afferma come il primo produttore di Francia di moto da cross e da enduro.
Nei nuovi e più spaziosi impianti vengono prodotte un totale di 2500 moto; la gamma si allarga anche con nuovi modelli motorizzati Franco Morini
Sul fronte sportivo la BPS conquista le classi 50 e 125 nel Campionato Nazionale di Enduro; alla ISDT di Zeltweg la squadra francese conquista due medaglie d’argento e una di bronzo.
In quell’anno venne anche progettato e realizzato un nuovo motore che avrebbe dovuto consacrare definitivamente il marchio francese.
Si trattava di un interessante due tempi a valvola rotante da 125 cc, la cui realizzazione fu messa a punto da un giovane ingegnere italiano.
La più che ragguardevole potenza di 25 cavalli faceva ben sperare, ma l’investimento necessario alla sua messa in produzione fu ritenuto eccessivo e la cosa non ebbe seguito.
Tra il 1977 e il 1979 la BPS si affermò come leader del mercato francese, nel settore del fuoristrada, commercializzando circa 2500 moto all’anno, pur se suddivise in una vastissima gamma di modelli.

A parte il primo modello SWM (il Six Days) solo leggermente modificato, tutti gli altri modelli a partire dal Silver Vase per finire coi vari Rotax furono delle SWM al 100%, tranne l’adesivo sul serbatoio; il medesimo discorso vale anche per gli Aspes Navaho.
In questa attività di importazione vengono testate anche altre marche e modelli come Gori o Gilera Elmeca;
in Francia si limitarono a costruire il modello Yak (motorizzato Franco Morini da 50 e 125 cc), ma con una vocazione prettamente trialistica e a rifinire il modello Okapi, destinato ad un pubblico meno esigente.
Nel 1979, in occasione di un salone parigino del motociclo, venne anche presentato un prototipo da enduro con motore Aspes 125 e dotato di uno strano e complesso forcellone posteriore, ma anche in questo caso non venne mai avviata la produzione.
Dopo questa ininterrotta serie di successi il 1980 fu un anno funesto per la BPS che perse in un colpo solo quasi tutte le sue chance.