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BPS (1973 – 1982)
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Si interrompe il rapporto con la SWM che nomina suo nuovo importatore in Francia, Gérald Caro, della società Nauder, già importatore Hercules e contemporaneamente entra in vigore del nuovo codice della strada francese che impone un forte ridimensionamento della classe 50, drasticamente limitata ai motori monomarcia.
In queste condizioni la società non è più in grado di mantenere le sue posizioni sul mercato e inizia un periodo di crisi che andrà a concludersi con la definitiva chiusura nel 1982.
Nei suoi nove anni di vita è condensata buona parte della regolarità francese.
Nove anni vissuti in prima persona e con risultati più che lusinghieri; la BPS fu una protagonista di tutto l'Enduro francese di quegli anni e con l’arrivo dei nuovi motori Rotax mantenne le sue posizioni sino alla fine degli anni ’70.
La sua stagione più bella fu sicuramente la prima, la più creativa, che si concretizzò in una bella moto, effettivamente valida e competitiva.

E’ stato un peccato che la ricerca non sia proseguita, ma già si delineava all’orizzonte la rivoluzione dei sistemi produttivi e l’opzione SWM si rilevò valida sotto il punto di vista commerciale e utile per finanziare l’attività sportiva.
Nel 1976, con i nuovi modelli Silver Vase, la BPS si impone nel Campionato di Francia; nella classe 50 cc conquista i primi tre posti (Lagarrigue, Grossier et Foucher) mentre nella classe 125 cc fa suoi addirittura i primi cinque (1° Jean-Pierre Lloret).
A fianco della linea di punta, sin dal primo modello, il mitico Elan, viene anche approntata una gamma più economica e, al tempo stesso, meno corsaiola, denominata Okapi.
Le due linee erano pressoché identiche nella ciclistica e differivano nella motorizzazione.
La versione economica del modello Elan, cambiava solo il motore, mentre per il modello Super Elan, vennero scelte come base di partenza le SWM, modello ND, sempre motorizzate Morini Franco.

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