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Laverda (1947 – 1980)
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A quei tempi la trasformazione di una moto per il fuoristrada non richiedeva molto impegno.
Un buon meccanico con un po’ di esperienza era in grado di apportare tutte quelle modifiche semplici, ma efficaci per affrontare con successo questa nuova disciplina sportiva, a condizione però che si partisse da una moto stradale già valida e affidabile, doti che sicuramente non mancavano a questo piccolo bolide a 4 tempi.
Solo verso la fine degli anni ’50 la mancanza di un’adeguata evoluzione comincia a farsi sentire; nel frattempo la concorrenza si fa sempre più agguerrita e la Laverda si allontana dai vertici delle classifiche, anche se sono ancora molti i piloti che la preferiscono alle altre marche.

Nel 1959, l’ultimo anno in cui questo modello calcò ancora la scena, ottiene solo piazzamenti di secondo piano; il suo miglior pilota fu ancora una volta Flavio Montesi, che piazza la sua Laverda 100 al 17° posto alla Valli del maggio 1959.
Nota curiosa, alla stessa edizione della Valli si iscrisse anche un giovanissimo Giorgio Mazzilli, proprio con una Laverda 100.
In realtà si trattava della prima in senso assoluto di Giorgio costruttore, avendo realizzato in proprio il telaio su cui montò il motore Laverda 100 cc, preparato dalla casa e procuratogli da Guido Benzoni.
Giorgio non si limitò ad interventi sul telaio, ma realizzò modifiche significative e funzionali.
Molto interessanti le forcelle a perni avanzati che già ci evidenziano le capacità creative e il desiderio di scoprire sempre cose nuove che contraddistinsero tutta la sua produzione successiva.

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