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Mazzilli (1969 –1977)
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Nel corso del 1973 vengono provati anche dei motori Hiro, ma, in occasione del 43° Motosalone che si tenne a Milano nel mese di novembre, viene presentata una terza serie che conferma i motori Sachs ed abbandona la soluzione, un po' macchinosa, del filtro-serbatoio.
La produzione e commercializzazione di questa terza serie inizia nel 1974.
Il telaio, come pure la parte ciclistica, non subiscono particolari modifiche. Sostanzialmente differenti sono, di contro, il serbatoio in vetroresina a forma di "pera", ed i parafanghi pure in vetroresina. In proposito è da segnalare che i parafanghi erano identici a quelli adottati contemporaneamente dalle Maico da cross, a loro volta molto simili a quelli delle Simson ufficiali del 1972: l'amicizia di Giorgio Mazzilli con l'allora importatore delle Maico in Italia, Basilio Portelli, fu all'origine di questa scelta. Giorgio Mazzilli stava ultimando la sua "terza serie" ed una sera che si era recato a trovare l'amico Basilio se ne tornò a casa con un paio di coppie di parafanghi Maico che finirono sui nuovi prototipi.
Data l'esigua produzione artigianale, furono mantenuti anche su alcuni esemplari successivi e solo in un secondo momento vennero realizzati direttamente in Italia, utilizzando uno stampo apposito assumendo un forma solo leggermente diversa, quello anteriore, e completamente innovativa, quello posteriore.

L'utilizzo della vetroresina fu abbastanza spinto rispetto ai tempi, quasi pionieristico, e si estese alla scatola filtro, al telaio della sella ed alle fiancatine portanumero laterali.
Queste ultime presentano però una particolarità:
mentre la fiancatina di sinistra rimase praticamente inalterata nel corso degli anni e conservò nel tempo, sia la forma che il materiale originario, quella di destra, a causa delle continue modifiche apportate alle marmitte e dei bassissimi numeri delle varie serie che si sono succedute fu realizzata in vetroresina solo nel modello del 74, quello, per intenderci, col serbatoio a pera. In tutti gli altri modelli successivi, in particolare le serie più esigue dei 50, 75, 100 e 175 cc, la fiancatina di destra venne realizzata più sbrigativamente modellando, di volta in volta, del lamierino in alluminio.
Al salone di Milano del 74, per la prima volta viene presentato anche un nuovo modello da 50 cc, identico nelle sue linee essenziali e di progetto, ma dotato di un telaio particolarmente leggero, realizzato con tubi di sezione più piccola rispetto a quelli utilizzati per le cilindrate superiori, ma più consistenti rispetto alla prima serie dimostratasi eccessivamente fragile. Il prototipo del 50 cc, che appunto fece il suo esordio al 43° salone del Motociclo, aveva anch'esso, come il 125 cc, il cavalletto centrale e la marmitta ad espansione che passava alta, sopra il cilindro.

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