-
-
pagina
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12
page



1973 – La nuova stagione iniziò sotto i migliori auspici grazie all’ulteriore miglioramento dell’intera gamma.
Pur confermando l’impianto di base, vennero apportate diverse modifiche. In seguito all’arretramento del motore, con i nuovi attacchi che, posteriormente facevano fulcro sul perno del forcellone, venne ottimizzata la distanza del pignone al perno stesso; anteriormente, il motore fu fissato con due piastrine imbullonate direttamente sulla culla.
Anche le pedane vennero spostate più indietro, migliorando l’assetto e la posizione di guida.
La sella più alta e confortevole, era completata da un nuovo parafango, dalle linee più slanciate e privo del caratteristico gradino sotto la sella.
Sull’incrocio dei traversini che collegano la piastra del perno forcellone con i traversini posti sotto il montante principale del canotto, vennero applicate due piastre di rinforzo, sagomate e forate in modo da realizzare il terzo attacco motore, tramite due tirantini imbullonati, ed offrire un aggancio alle molle di fissaggio del serbatoio, rifinito con i colori di base, nella variante metallizzata e sul quale furono realizzate due ginocchiere incavate.
Durante la stagione, sulla serie di punta, la ES, venne adottato un forcellone posteriore più stretto e le Marzocchi con steli da 35 mm, i cerchi in lega e gli ammortizzatori a gas sul posteriore.
Al fine di praticare una fruttuosa economia di scala, mantenendo costante l’impianto principale ed il 90% della componentistica, vennero realizzate tre differenti versioni dei medesimi modelli, la più economica, denominata Regolarità, il modello intermedio, denominato Six Days ER (Elaborazione Rivolta) ed il modello di alta gamma, denominato Six Days ES (Elaborazione Sachs).
La distinzione iniziale venne presto abbandonata perché i tecnici SWM acquisirono rapidamente le capacità e l’esperienza per elaborare direttamente e con successo i motori, ma continuò commercialmente a distinguere le differenti fasce di mercato.

Sul versante agonistico, dopo l’esordio passato a collezionare secondi posti, il 1973 fu un anno di grandi successi, che vide spesso l’SWM salire sul primo gradino del podio.
Nel Campionato Italiano, la perentoria affermazione di Gino Perego nella classe 50, schiacciò la concorrenza in un angolo ed  accese gli entusiasmi dei giovanissimi.
Nel Trofeo FMI il successo fu addirittura doppio, con la vittoria di Bonantini, nella classe 50, e di Adriano Rosa, nella classe 100, mentre Gian Luigi Petrogalli arrivò 2° nella classe 125.
Anche Pierluigi Rottigni si mise in luce per l’intera stagione e concluse sia il Campionato Italiano che il Campionato Europeo 2° nella classe 125, ma la sua straordinaria vittoria di classe alla Valli Bergamasche (23/24 giugno), davanti alla Gilera di Gritti ed alla Zündapp di Witthoft, non lasciava dubbi sulle grandi capacità, sue e della sua moto.
Sempre alla Valli, Pierluigi Laureati si classificò 3° nella classe 100.
Alla Sei Giorni USA di Dalton, Massachusetts (17/22 settembre), il team Italia B (SWM, Mercatelli, Laureati, Radici, Rottigni) si classificò 7° su 25 squadre in lizza per l’importante titolo.
Per la SWM il bilancio positivo fu sottolineato dalle quattro medaglie d’oro di Pierluigi Laureati (SWM 100), e Gianluigi Petrogalli, Secondo Mercatelli e Pierluigi Rottigni (SWM 125).


-
-
-
-
-
-
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12