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Monark (1925 – 1976)
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1902 - La MCB (acronimo di Monark Crescent Bolagen) è un’antica fabbrica metalmeccanica svedese con sede a Nymans, attiva sin dal 19° secolo, che crebbe e si ampliò accorpando aziende affini, come Crescent, NV, Monark, Hermes e altre ancora.
La MCB costruì la sua prima bicicletta motorizzata, marcata Nordstjernan, agli inizi del secolo scorso, nel 1902, inaugurando la sua lunga e tutt’oggi vitalissima carriera nel mondo delle due ruote.
1925 - Dobbiamo aspettare però sino al 1925 per vedere la prima motocicletta realizzata dalla Monark nella sua fabbrica di Varberg ed è solo parecchi anni dopo che le Monark cominciarono a distinguersi nelle più importanti prove internazionali di fuoristrada.
1942 - La pacifica neutralità svedese fu da sempre garantita da un esercito molto ben addestrato ed equipaggiato con mezzi moderni.
Sin dal 1936, in collaborazione con l’Husquarna, ed in prima persona a partire dal 1942, la Monark si assicurò le forniture ai battaglioni motorizzati dell’Esercito svedese e cominciò presto a frequentare un mondo che condivideva molti aspetti con le gare di regolarità di lunga durata come la Sei Giorni.

1950 - Agli inizi degli anni 50 la Monark mise in campo una moto molto moderna e già ben strutturata per affronatre la guida in fuoristrada, un bicilindrico da 250 cc, denominato Blue Arrow, che insieme alla sorella minore, un monocilindrico da 150 cc, denominato Blue Fighter, partecipò a molte prove internazionali, sia di cross che di regolarità, cogliendo significativi successi.
Le peculiarità della Blue Arrow erano rappresentate da un motore Ilo bicilindrico (alesaggio 52 mm e corsa 58 mm x 2), con un rapporto di compressione 6,8:1, ed una potenza di 15,1 cv a 6.000 gm, carburatore Bing da 24 mm, cambio a pedale a quattro rapporti, e telaio tubolare monoculla, in puro acciaio svedese.
Sull’avantreno due robuste forcelle telescopiche, con molleggio idraulico sia sull’anteriore che sul posteriore.
La dotazione di serie prevedeva parafanghi in lamiera, carter catena integrale in lega leggera e gomma, tubi di scarico alti e ben protetti, non ingombranti, mozzi pressofusi in alluminio da 160 mm, serbatoio in acciaio con bauletto porta attrezzi incassato sul dorso e ginocchiere in gomma, pneumatici artigliati.
A parte il manubrio, largo 680 mm, ma ancora basso, la moto presentava tutte le caratteristiche idonee per essere classificata come una buona moto da competizione.
1952 - Nel 1952 una squadra di piloti svedesi partecipò alla Sei Giorni austriaca di Bad Ausee ed il debutto sulla scena internazionale venne festeggiato con due belle medaglie d’oro.
1953 - Il carniere si fece più ricco l’anno seguente in Cecoslovacchia, alla Sei Giorni di Gottwaldov-Zlin, e le medaglie d’oro passarono a quattro.

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