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Imprenditori di grandi capacità, i fratelli Polini sono stati fra i pochissimi che hanno superato con successo tutte le crisi che si sono abbattute sul settore.

Ancora oggi brillano sulla scena internazionale, e giocarono un ruolo determinante nell’affermazione delle Ancillotti, per tutto il periodo che va dal 1972 al 1976, quando lasciarono la casa toscana per passare alla Fantic.
Da sottolineare inoltre che il Moto Club Bergamo, insieme con i suoi gloriosi “satelliti” come la Sezione Fulvio Norelli o il Caretèr di Nembro, organizzava da anni le trasferte presso le più importanti gare europee dell’epoca ed anche il Polini e la sua Ancillotti poterono godere di questo ulteriore vantaggio, che non aveva eguali in Italia.
L’Ancillotti 50 con cui partecipò al Campionato Italiano fu un vero e proprio laboratorio, a bordo del quale, furono collaudate molte parti speciali “made in Polini”, sia nel motore, che nella componentistica, come gli innovativi tubi di scarico o le grandi casse filtro, in alluminio modellato a mano, artigianalmente.
Si diffuse proprio in quegli anni la “moda” di allungare la portata dei parafanghi con due appendici, sempre in materiale plastico, all’inizio ed alla fine degli stessi.
Le Ancillotti non furono da meno e, su tutti i suoi modelli di punta, fecero bella mostra di sé appendici di varie fogge.   

Secondo la miglior scuola del tempo, a protezione della zona di aspirazione, fu applicata una grembialina in vinilpelle nero, con dipinte le tabelle portanumero sui due lati.
Un così felice connubio non poteva che dare buoni frutti, ed i risultati non tardarono ad arrivare.
Il 24 e 25 aprile, Piero Polini si presentò alla Due Giorni Esso, prima prova di Campionato Italiano dell’anno, in provincia di Bologna, con un Ancillotti 50 molto grintoso, sei marce, corsa corta, elaborato con cura dal fratello Carlo, che sin dall’esordio cominciò a vincere.
Oltre ai comandi Magura classici, con protezione in plastica grigia, Hebel H 48, i cerchi in lega leggera ed una marmitta ad espansione con un grosso silenziatore sul terminale, si notavano, sull’anteriore, le forcelle Marzocchi con steli da 30 mm, abbinate agli ammortizzatori Marzocchi, sul retro.
Forcelle ed ammortizzatori Marzocchi sostituirono, per l’intera stagione, le Ceriani, montate su tutti i modelli di serie e presenti sulla moto di Polini, solo nelle gare invernali, ad inizio d’anno.
La moto di Polini fu modificata anche nel telaio, che grazie ad una maggior inclinazione della pipa di sterzo, migliorò sensibilmente la sua guidabilità.
Anche nella seconda prova di Campionato, a san Severino Marche l’Ancillotti 50 cc di Piero Polini vinse la sua classe.


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