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1973 –  La produzione Ancillotti rimase sempre una produzione artigianale di qualità, ma modesta nei numeri e, come sempre in questi casi, l’evoluzione dei vari modelli proseguiva senza soluzione di continuità, anche nel corso della medesima stagione.
Nel 1973, ad esempio, i modelli da 100 e 125, sostituirono il cavalletto centrale con quello laterale e furono equipaggiati con un nuovo sistema di scarico, che usciva basso e risaliva sul lato sinistro, la cui forma ricordava quella della Puch di Alessandro Gritti, che, l’anno prima, aveva mietuto vittorie su vittorie.
Anche se l’Ancillotti non riuscì mai più a cogliere i sorprendenti successi del 1972, la nuova stagione non fu certo povera di soddisfazioni.
Come già l’anno precedente, l’impegno agonistico si concentrò nella classe 50cc, e l’intero Campionato fu animato dal serrato confronto fra l’Ancillotti di Piero Polini e la SWM di Gino Perego.

Alla fine la spuntò Gino Perego, ma il secondo posto di Polini ed il quarto di Andrea Marinoni, rappresentano un risultato di grande importanza, in grado di mantenere alta l’attenzione di tutti gli sportivi.
La 25° edizione della Valli Bergamasche,  Bratto  (23/24 giugno) fu contraddistinta da un percorso veramente ostico, ed un’altissimo numero di ritiri. Nelle classi 50 e 75, su 39 partenti, tagliarono il traguardo solo i due rispettivi vincitori, e nessuna Ancillotti entrò in classifica.
Nessun risultato utile nemmeno alla Sei Giorni americana di Dalton (17/22 settembre), disertata dalle moto toscane.


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