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Al contrario della sorella maggiore, che non brillava in potenza, ma si dimostrò estremamente affidabile, il modello da 50 cc fu afflitto da una costante fragilità di fondo, che annullò qualunque sforzo dei suoi generosi piloti
In occasione della Valli Bergamasche, tutti i suoi rappresentanti, A. Signorelli, N. Noseda, P. Salvi, F. Brivio, E. Mandelli e G. Ronzoni, furono costretti al ritiro.
Egual sorte toccò a C. Zenoni e N. Noseda alla Sei Giorni.
Il migliore risultato della classe cadetta lo ottenne Angelo Signorelli, che si classificò 9° di classe nel Campionato Europeo.
Le deludenti prestazioni del 1977 convinsero la Fantic a cercare nuove soluzioni che andavano oltre i motori Minarelli sin qui utilizzati.
Nacque in quell’anno un nuovo motore da 125 cc, caratterizzato da un gruppo termico in alluminio tutto Fantic, sviluppato da due valentissimi tecnici, Ferruccio Muttoni e Peter Durr, quest’ultimo responsabile del Reparto Corse e specialista nelle “termiche”, mentre a Giulio Maffessoli fu affidato il delicato settore del collaudo.
Ferruccio Muttoni, reduce da un’importante esperienza presso la Guzzi, fu il geniale progettista di tutti i motori Fantic, dal 1978 in poi, uno dei tanti, validi, personaggi cui va attribuito parte del merito di così tante vittorie e che fu anche il padre della versione da 80cc, dotato di un gruppo termico originale e di un basamento Fantic.

Il nuovo propulsore si rivelò estremamente avanzato e versatile, e diede alla Fantic quella spinta in più che la portò a conseguire le sue vittorie più belle, sia nell’enduro che nel trial.
Contrariamente a quanto ci si possa aspettare, infatti, la prima Fantic di serie, equipaggiata col nuovo motore fu anche il suo primo modello da trial, il Caballero 125 Trial, che esordì appunto nel 1977.
Con questa moto la Fantic inaugurò un nuovo filone, un’entusiasmante e vittoriosa cavalcata con cui si aggiudicò 3 titoli mondiali, nel 1985, 1986 e 1988, con il pilota francese Thierry Michaud.
Il 1977 fu un anno importante anche perché un notissimo preparatore bergamasco, il team dei fratelli Polini, dopo aver chiuso in bellezza la stagione 1976 rappresentando la squadra Ancillotti alla Sei Giorni di Zeltweg, con il suo Team ufficiale (Lucio Valoti, Paolo Magri e Piero Caccia), lasciò la casa toscana e decise di passare alla Fantic.
Oltre che assumere la concessionaria, i tre fratelli Polini misero a frutto tutta la loro esperienza e si dedicarono alla specifica trasformazione delle Fantic con parti speciali di propria produzione, contribuendo in modo significativo all’affermazione del marchio a livello mondiale.
Il modello da 125cc, quello con il cilindro a fungo, vantava ben 22 cv, mentre il 75, la cui “termica” era interamente made in Polini, raggiungeva i 15 cv.


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