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1979 – La novità più importante della nuova stagione fu il nuovo modello da 50cc, il 3° Tipo, denominato Regolarità Competizione Mik 26 TX 160, che sintetizzò, migliorandoli, tutti i progressi fatti nel 1978.
Il motore, che confermava il basamento Minarelli P6, con cambio a sei marce e frizione a dischi multipli in bagno d'olio, accensione elettronica Dansi, e la cilindrata di  49,65 cc (38,8 x 42 mm), segnava un rapporto di compressione di 15:1, utilizzava un carburatore Mikuni VM 26, e vantava  ben 12 cv, a 12.750 g/m.
Forcelle Marzocchi con un’escursione di 170 mm. ed ammortizzatori a gas Marzocchi, regolabili in 5 posizioni, con  un’escursione di 124 mm.
Cerchi Akront, mozzi conici Grimeca da 124 mm, a perno sfilabile, e pneumatici Metzeler "Six-Days" 2,50 x 21"  ant., e 3,50 x 18" post.

Esteticamente, cambiò sensibilmente la forma delle fiancatine, che si allungarono sino a coprire gli ammortizzatori, per contenere le tabelle portanumero arretrate, segnate da tre grintose prese d’aria nella parte centrale, in corrispondenza della bombatura.
L’adozione del nuovo carburatore fu enfatizzata dalla sigla MIK 26, e accompagnata da una vistosa greca blu, rossa e bianca, su entrambi i fianchi.
Le novità interessarono anche le forcelle di maggior escursione, il forcellone a banana, il portafaro integrato ed il telaio color rosso.
Seguendo una moda molto in voga in quegli anni, sulle moto ufficiali fecero la loro comparsa gli ammortizzatori posteriori Sachs Hydrocross, che restarono in uso sino all’uscita di scena nel 1981.
La rivisitazione estetica del telaio rosso, delle fiancatine allungate e dei comandi Magura, interessò tutti i modelli in produzione, ma le fiancatine dei modelli da 100 e 125 cc, che avevano un telaio più largo, erano piatte e non avevano le prese d’aria nella parte centrale.


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