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La Polini Motori mise in vendita, infatti, un’interessantissima trasformazione da 75 cc con il raffreddamento a liquido, su base Fantic 50 RC, che riscosse molto successo fra gli appassionati e che, oltre alle moto direttamente preparate dai fratelli Polini, diede vita ad una limitata serie di pregiate “special”, con rifiniture e personalizzazioni praticamente uniche.
Il kit era molto ricco e comprendeva anche un nuovo portafaro anteriore integrato, dietro il quale era alloggiato, quasi nascosto, il radiatore.
Questo tipo di elaborazione ebbe un’evoluzione molto rapida e diede vita ad una serie di differenti esemplari.
Mentre i primi prototipi con raffreddamento a liquido erano dotati di un piccolo radiatore posizionato sotto il serbatoio, senza un sistema di ricircolo dell’acqua, per la versione definitiva fu realizzato un nuovo carter motore laterale destro con all’interno una pompa, oltre ad un radiatore molto più ampio posizionato davanti al manubrio.
Per favorire il raffreddamento furono adottati differenti supporti portafaro. Il primo modello era caratterizzato da una serie di quattro feritoie ricavate attorno al faro, ma questo sistema fu rapidamente accantonato e sostituito da un portafaro più ampio con al centro il radiatore rettangolare totalmente a vista.

Alla Sei Giorni di Brioude (22/27 settembre), il cuore pulsante dell’enduro francese, la Fantic si presentò con un team di grande livello, con tre piloti nella squadra del Vaso d’Argento, Giuseppe Signorelli 75cc, Walter Bettoni 100cc e Franco Gualdi 125cc,  oltre agli ottimi piloti francesi Daniel Delavault nella 50 e Yann Cadoret nella 125.
Purtroppo un guasto meccanico causò l’abbandono di Gualdi, ed il miglior risultato fu appannaggio di Daniel Delavault, secondo di classe, medaglia d’argento.
Nella medesima occasione, fu iscritta un’altra Fantic special, modificata in Inghilterra, e motorizzata Hiro da 250cc, condotta dal pilota inglese Geoffrey Hasting.
Si trattò di un esemplare unico di cui non si ricordano altre performance.


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