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Rond Sachs - Nello - NF (1965 – 1980)
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Fra i portabandiera più rinomati ricordiamo Pietro Caccia, Andrea Marinoni, Pietro Gagni, Bernardino Gualdi, Gino Perego, Gianluigi Paganessi, De Ruschi, Carlo Zenoni e Claudio Oriboni; dulcis in fundo, quale pilota semi-ufficiale, Roberto Calderoli.
Nella sua officina di Torre Boldone (BG) le Rond, realizzate per l'impiego nel cross, venivano adattate alla regolarità, con l'aggiunta dei fanali e del relativo impianto elettrico.
Il motore subiva poi ulteriori elebaorazioni per mano del Nello, a seconda delle richieste dei singoli piloti.
Le Rond si distinsero subito ottenendo risultati sorprendenti, segno evidente della validità del progetto.
Le componenti di origine italiana aumentarono via via nel tempo e, in un secondo periodo, vennero importati solo i telai, mentre le moto furono assemblate direttamente in Italia, sul cui mercato il "Nello" reperì tutta la parte ciclistica.
1975 – L’ultimo stock di telai importati risale al 4 dicembre del 1975, data in cui si conclude definitivamente la collaborazione con la Rond, ormai prossima alla chiusura.
I telai, equipaggiati ancora con i motori Sachs sei marce, vengono montati in quel di Torre Boldone e commercializzati per tutto l’anno successivo (1976).
Con questo ultimo lotto si conclude definitivamente la storia della Rond ed inzia la breve vita delle moto NELLO o NF.

Contemporaneamente infatti, inizia anche lo sviluppo di una nuova moto, interamente costruita in Italia, anche per quel che riguarda il telaio, realizzato a Bologna, presso le note officine Verlicchi.
Le moto, impreziosite da un bel serbatoio in alluminio, sono dotate dei nuovi motori Sachs a sette marce e marcate, alternativamente, "NF" o "NELLO".
Alla fine del ’75 la Puch si disimpegna ufficialmente dal mondo delle corse (a partire dal ’76 i fratelli Frigerio cominciano infatti la produzione in proprio con il marchio Puch ed i motori Rotax) ed anche i suoi piloti vengono liberati.

1976 – In quell’occasione, il Nello che da tempo era alla ricerca di un buon pilota collaudatore, riesce in un colpo solo ad accasare l’ottimo Bernardino Gualdi, Carlo Zenoni, Gianluigi Paganessi nonché il Direttore Sportivo Eugenio Ripamonti.
Benchè si potesse già intravedere la fine di questa gloriosa avventura la squadra che rappresentò la Rond per tutto il ’76 e parte del ’77 fu una squadra agguerrita e compatta, capace di offrire ai piloti tutta l’assistenza e la professionalità necessaria per affrontare gli impegni agonistici.
La presentzaione alla stampa della squadra venne fatta con i “vecchi” sei marce color arancio e verde, ma le nuove moto con i propulsori a sette marce vennero pronti già per la prima prova di Campionato Italiano che si corse a Roma e, per tutta la stagione, si distinsero su tutti campi di gara.

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