KTM (1955 – 1985)
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Alla ISDT svedese di High Chapparral (4/9 settembre) fece la sua comparsa un bel 75cc, tutto nuovo. Questa volta il telaio fu espressamente studiato a Mattighofen; molto compatto e leggero, con un’insolita doppia culla che si univa anteriormente formando un unico tirante.
Piccoli mozzi conici, forcelle Marzocchi Tfi con foderi in magnesio e una versione spinta del motore Sachs raffreddato ad acqua completavano l’opera, interamente rifinita nel nuovo color arancio, con i fregi e l’intero motore neri.
Lo portò in gara il pluricampione tedesco Peter Neumann, ma non ottenne un risultato significativo.
Il migliore di tutta la squadra fu il tedesco Harald Strossenreuther, che vinse la classe 125.
L’anno si concluse nel migliore dei modi con due titoli Europei;
dopo un acceso confronto con la SWM di Andreini, Elia Andrioletti risultò 1° della classe 350.
Altrettanto fece Gianangelo Croci nella classe 500, sconfiggendo nettamente il campioni europei Stodulka e Zloch, mentre Harald Strossenreuther arrivò solo secondo nella classe 125.
Attilio Petrogalli si affermò nella classe 100 del Campionato Italiano.

1979 – Non si ferma il balletto dei telai, articolato in un bizzarro rapporto di odio e amore con il trave scatolato, che sin dal primo Penton, appare e scompare da un anno con l’altro.
L’evoluzione prosegue incessante e le importanti esperienze crossistiche suggeriscono sempre nuove soluzioni. Contemporaneamente i sistemi di filtraggio si sono talmente evoluti da rendere inutile l’anticamera di aspirazione.
Cambia ancora una volta il telaio, in acciaio cromomolibdeno GS 80, con un intreccio di tubi che va a sostituire il vecchio trave sotto il serbatoio.
La moto è pressoché identica al modello da cross, con l'aggiunta di un codino posteriore porta-parafango e del silenziatore a botticella fissato all'espansione.
Pregi e difetti si compendiano poiché migliora la guidabilità della moto, ma cresce contemporaneamente la sua fragilità.
Le novità di contorno si ritrovano un po’ dovunque: dal serbatoio in plastica (anziché in poliestere), agli ammortizzatori idropneumatici Sachs Hydrocross e, sull'anteriore, un mozzo sensibilmente alleggerito, ma capace di contenere lo stesso piatto portaceppi.
Otto anni dopo il loro esordio, una nuova serie di motori, più compatti e leggeri, cominciano a girare sul banco prova e nelle gare più titolate.
La prima generazione di motori ha esaurito ormai il suo ciclo ed è pronta per essere pensionata.
Sul fronte sportivo le KTM inanellano una lunga serie di successi, anche se in tono minore rispetto all’anno precedente.

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