1981 – La nuova stagione comincia all’insegna di grandi cambiamenti nei regolamenti internazionali.
Innanzitutto cambia il nome, la Regolarità diventa Enduro, ed inizia l’era della classe 80 cc, che accorpa le tre classi 50, 75 e 100.
Le categorie vengono ridotte da 11 a sei; spariscono le due classi 350 e 750 e viene introdotta una novità che recupera i motori a 4 tempi.
Il Campionato si corre quindi nelle nuove classi 80 cc, 125 cc, 175 cc, 250 cc, 500 cc e oltre 500 4 Tempi.
In occasione della Sei Giorni inoltre, il Trofeo assegna il titolo Mondiale a Squadre ed il Vaso assegna il titolo Mondiale a Squadre under 23.
Per affrontare tutte queste novità la KTM propone una gamma completa di mezzi da competizione, con nuovi telai per tutti i modelli, prodotti nelle cilindrate classiche 125, 175 e 250, nonché il 350, che fa da base ai modelli di cilindrata superiore, 390, 420 e 495; di quest’ultimo, sul finire della stagione viene proposto il prototipo della versione ad acqua con radiatori e relativi deflettori nella posizione classica, davanti e sotto il serbatoio.

Per la cilindrata 125 (54 x 54) viene confermata la versione RV, alimentata con un Bing da 32 mm ed in grado di erogare 28,5 cv a 9.800 g/m, mentre il modello 250 è ancora nella versione classica aspirata (71 x 62, pari a 246 cc), alimentata con un Bing da 38 ed in grado di erogare 42 cv a 7.500 g/min.
Su tutta la gamma vengono montate le forcelle Marzocchi a perno avanzato da 35 mm, con un’escursione di 270 mm; sul retrotreno vengono adottati sia i Bilstein da 270 mm, che i collaudati Sachs Hydrocross.
Esteticamente spariscono le quattro feritoie orizzontali sulle fiancatine e si interrompe una tradizione ormai decennale: le tabelle portanumero non vengono più collocate sui fianchetti laterali, ma passano sul parafango posteriore, creando un ripostiglio utile per la borsa degli attrezzi o le camere d’aria di scorta.