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Il telaio a banana, i cui collaudi sperimentali si estesero anche ad alcuni modelli stradali e da competizione in pista, ebbe una vita breve e la sua uscita di scena coincise con la Sei Giorni di san Pellegrino, nel 1968, ma continuò ad essere prodotto per la clientela privata per tutto il 1970.
Malgrado tutte queste novità, la stagione agonistica non fu delle migliori.
Alla prova internazionale di Passau BDR (11/12/13 giugno) fu una sfilza di secondi posti: Briza nella 350, Miarka nella 250 e Zemen nella 175, mentre la migliore fu la CZ 125, questa volta condotta da Vlastimil Valek, che primeggiò nella sua classe.
Alla Valli Bergamasche (27/28/29  giugno), il miglior risultato fu il 20° posto di Bohuslav Roucka (CZ 175), seguito da Vaclav Vorlicek 34° (CZ 125), Josef Parasin 36° (Jawa 350), Vaclav Hofmann 41° (Jawa 250), Miroslav Vitlacil 42° (Jawa 250), Josef Fojtik 43° (Jawa 350), Otakar Chasak 45° (CZ 125), Tadeus Musial 46° (Jawa 250), ed il polacco Zbigniew Pieczara  50° (Jawa 250).

La discreta prestazione complessiva fu premiata dal primo posto nella speciale classifica per Squadre Nazionali, conquistato dal team U.A.M.K. Cecoslovacchia.
Anche la Sei Giorni inglese dell’Isola di Man (20/25  settembre) i cecoslovacchi dovettero cedere il passo ai potentissimi cugini della DDR.
Nel Trofeo la Cecoslovacchia si classificò solo 2°, mentre nel Vaso arrivò 3° e 5°.

1966 – Anche durante la stagione 1966 continuarono le deludenti prestazioni del telaio a banana, sottolineate dal 15° posto della Cecoslovacchia nel Trofeo, alla Sei Giorni svedese di Villingsberg (30 agosto – 4 settembre), e dal 4° e 11° posto nel Vaso d’Argento.


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