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1969 – Nel 1969, la Jawa, sin dalla prima prova di Campionato Europeo, presentò le sue nuove moto, tutte dotate di moderni telai a doppia culla, che, salvo piccole modifiche, restarono in uso per circa un decennio.
Simili ai collaudati modelli da 175 cc, fecero il loro esordio nuovi e più robusti telai per tutte le cilindrate superiori.
Dalla pipa di sterzo si dipartivano quattro tubi, con l’innesto secco a “fetta di salame”; due tubi correvano semi-orizzontali per formare il montante centrale, e gli altri due andavano in basso a chiudere la culla per risalire dietro il motore e ricongiungersi con i primi due, all’altezza dell’attacco degli ammortizzatori posteriori.
Un quinto tubo, passando sotto il serbatoio, collegava la pipa di sterzo con la parte superiore della triangolazione posteriore, irrobustendo tutto l’insieme.
Sui modelli da 175 cc, sin dal 1967, il segmento anteriore del triangolo centrale formato dai tubi che contengono la scatola filtro, quello che dall’attacco del forcellone, va a congiungersi con i tubi che corrono sotto il serbatoio, non era dritto, ma presentava una forma ad arco ed il suo innesto superiore era molto avanzato, circa a metà del serbatoio.

Nel corso della stagione ci fu un’evoluzione e sui nuovi telai il segmento anteriore fu raddrizzato ed accorciato, con un innesto sui tubi superiori più arretrato, fra la fine del serbatoio e l’inizio della sella.
Azzeccato anche il nuovo faro anteriore piccolo, di forma circolare, e curiosa la protezione in vinilpelle nera, degli ammortizzatori posteriori.
Eccezionalmente, le moto furono, inoltre dotate di ammortizzatore di sterzo, innestato direttamente su di un dado di chiusura del prigioniero della testa
Sui motori da 175, 250 e 350 cc, spiccavano abbondanti teste radiali., con barra di raccordo centrale antivibrante, incrementata, sempre nel corso della stagione, da due serie di ponticelli in gomma sulle estremità delle alette.
Oltre agli abbondanti gruppi termici in alluminio fuso in terra, si notavano anche nuovi attacchi sui carter per adattarsi ai telai.

Alla Sei Giorni di Garmisch Partenkirchen (15/20 settembre), una disavventura alla Jawa 420 di Jaroslav Briza, proprio nelle ultime fasi della gara, assegnò la vittoria alle MZ della DDR, ed i cecoslovacchi si dovettero accontentare della seconda piazza, ma tutto il Campionato Europeo vide le Jawa sempre all’attacco, sino alla conquista finale di due classi: la 250, con Frantisek Mrazek, e la 350, con Kvetoslav Masita.
Nella classe 500, Erwin Schmieder, malgrado tre primi posti, due secondi ed un terzo, si dovette accontentare della seconda piazza, superato per un soffio dalla MZ di Fred Willamowsky.
Ottima la prestazione complessiva alla Valli Bergamasche di san Pellegrino Terme (6/7 giugno), 5° prova di Campionato Europeo, con le Jawa che dominarono letteralmente tre classi:
la 250, con Josef  Rabas 1°, Frantisek Mrazek 2° e Josef Josif  3°;
la 350 con Kvetoslav Masita 1° e Hiroslav Vytlacil 3°;
la classe oltre 350, con Erwin Schmieder 1°, e Josef Fojtik 2°.
Discreta anche la prestazione di Petr Vlastimil Valek, Pavel Cihelka e Vaclav Vorlicek, rispettivamente 3°, 4° e 6° della classe 175.
Tutti i dieci piloti conquistarono la medaglia d’oro.


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