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1918 – La Jawa fu una protagonista indiscussa dei primi quarant’anni dell’enduro, disciplina in cui si distinse per molte stagioni e nella quale raccolse le sue vittorie più belle.
Insieme con la CZ, un’altra importante fabbrica cecoslovacca, resterà per sempre la più blasonata ambasciatrice della Cecoslovacchia nel mondo, quasi a sottolineare il fatto che tutte e tre condivisero lo stesso destino, l’intero ciclo vitale che va dall’inizio alla fine del '900.
Lo stato della Cecoslovacchia nacque, infatti, nell'ottobre del 1918, in seguito alla dissoluzione dell’impero Austro-Ungarico, alla fine della prima guerra mondiale. Nei suoi confini erano ricompresi gli attuali territori della Repubblica Ceca, della Repubblica Slovacca e della Rutenia subcarpica, oggi annessa all’Ucraina.

1919 – L’anno seguente, nel 1919, nacquero due differenti fabbriche per la produzione e riparazione di armi, per l’esercito della neonata nazione europea, la CZ, acronimo di "Ceska Zbrojowka" (Fabbrica d' Armi Cecoslovacca), con sede in Strakonice, ed una seconda, la protagonista di questa storia, con sede a Praga, fondata dall’ingegner Frantisek Janecek.

1929 – La costruzione di armi richiede l’indispensabile capacità di lavorare i metalli e costruire le varie componenti con assoluta precisione; sin dall’iniziò fu allestito un laboratorio di ricerca dotato di macchinari d’avanguardia a livello mondiale, come i microscopi di precisione Zeiss, in grado di scoprire anche il minimo difetto, ma anche una scuola interna per formare le maestranze all’utilizzo dei complessi strumenti di misurazione.
Le conoscenze acquisite nel settore della meccanica, si dimostrarono utilissime, quando, dieci anni più tardi, nel 1929, nelle officine di Praga, iniziò la produzione di motociclette, motorizzate con un monocilindrico a quattro tempi, da 498 cc, costruito su licenza della tedesca Wanderer.
Da questo connubio nacque la Jawa ed il suo marchio di fabbrica, che derivò, in modo del tutto casuale, dalle due prime lettere dei cognomi Janecek e Wanderer.

1939 – Al primo, e non eccezionale, modello, seguì una versione molto più valida da 175 cc, motorizzata  Villiers, cui fece seguito, nel 1934 un bicilindrico a quattro tempi da 350 cc, e, nel 1937, la Robot, un'economica due tempi di 98 cc, molto avanzata per l'epoca, entrambe, interamente di produzione Jawa.
A differenza della maggior parte delle moto allora in circolazione, che adottavano ancora il cambio separato, la Robot aveva il cambio nel blocco motore.
La produzione andò avanti con successo sino al 1939, quando la Cecoslovacchia venne invasa dall’esercito tedesco e le officine meccaniche furono prevalentemente destinate alla manutenzione dei mezzi militari.
Tutte le attività subirono una forte contrazione, ma non si arrestarono.
Le sopravvenute difficoltà non impedirono a tecnici e progettisti di studiare e sviluppare nuovi modelli; il loro grande impegno, gettò le basi dell’immediato successo della rinnovata produzione post bellica.


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