La tradizione di produrre moto da competizione in fuoristrada non solo per i suoi piloti ufficiali, ma anche per il pubblico, proseguì per tutta la vita della Jawa.
Per consuetudine, ogni anno, veniva messo in commercio un modello molto simile a quello dell’anno precedente.
La maggior parte della produzione fu venduta nel nord Europa ed in America, dove era commercializzata con la denominazione “Scrambler”, ma anche in diversi paesi d’oltrecortina, come la Polonia, la Bulgaria o l’Unione Sovietica, che preferirono le Jawa per i propri piloti.
Ad aumentare la massa delle Jawa da fuoristrada, va altresì ricordato, che lo stesso modello da enduro, ma con la colorazione verde, veniva proposto anche nella versione military e fu adottato dagli eserciti di diversi paesi del nord europa, nell’ordine di molte centinaia di pezzi.
Rapidamente l’offerta di modelli da fuoristrada si ampliò alle cilindrate 175 e 350cc (Typ 554).
Alla Sei Giorni inglese di Llandrindod Wells, la Jawa si presentò con le sue più recenti creature, appostitamente preparate per la gara.
Il debutto delle nuove moto fu all’altezza della sua fama ed il Team Cecoslovacchia A (Bohuslav Rouchka, Jaroslav Pudil, Sasha Klimt, Jirí Kubesh e Vladimir Shedina), si aggiudicò, ancora una volta, il Trofeo. La Jawa 248cc di Benny Jansema, contribuì alla conquista del Vaso d’Argento da parte del team Olanda B, in squadra con Simon Schram, su Maico 175, e Martin Den Haan, su Puch 250.

1955 – L’ottimo esordio della Kyvachka, fu riconfermato nel 1955, alla Sei Giorni cecoslovacca di Gottwaldov (13/18 settembre).
Il Trofeo fu appannaggio della Germania Occidentale, ma i tre piloti del team Cecoslovacchia B (Stanislav Stastka, Zdenek Polanka e Miloslav Soucek), conquistarono il Vaso d’Argento.
Il merito fu equamente diviso fra Jawa e CZ, pur ricordando l’estrema contiguità dei due marchi, che sui mercati esteri venivano addirittura proposti abbinati con il nuovo marchio unificato Jawa CZ.