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1952 – Dopo due anni di assenza, nel 1952, la Jawa ritornò alle competizioni internazionali con nuovi modelli, ma sempre  derivati dall’originaria Pérak, a telaio semirigido.
Esteticamente, si notavano alcuni particolari curiosi, ma il miglioramento complessivo di uomini e mezzi riportò immediatamente la Jawa sul gradino più alto del podio.
Oltre alla tradizionale sella triangolare in ferro e molle, rivestita in pelle, il pilota poteva anche contare sul sellino supplementare del passeggero, montato a sbalzo sul parafango posteriore, che anticipava la naturale evoluzione della sella, come pure, le nuove marmitte alte, sottolineavano l’impegno del reparto corse.
La Sei Giorni austriaca di Bad Aussee (9/14 settembre), fu caratterizzata da un percorso estremamente duro, baganto dalla pioggia battente, e dalla presenza di prove notturne che misero a dura prova tutti i concorrenti.

Delle sei squadre nazionali in lizza per il Trofeo, solo la compagine cecoslovacca, composta da Cenek Kohlicek - CZ 150, Jaroslav Pudil - CZ 150, Richard Dusil - Jawa 250, Jiri Kubes - Jawa 250 e Jan Novotny - Jawa 250, arrivò al completo alla fine della settimana.
Insieme con il Team in lizza per il Vaso, composta da Frantisek Blaha, Vojteck Kolar e Bohumil Kabat fecero l’en plein e conquistarono entrambi gli ambitissimi titoli.
Jawa e CZ risultarono anche, rispettivamente prima e seconda nella speciale classifica per Squadre d’Industria.
Il Moto Club cui erano iscritti i piloti cecoslovacchi, l’ormai famoso Dukla di Praga, divenne presto un habitué dei vertici delle classifiche.
I grandi successi sportivi, ebbero una notevole valenza pubblicitaria e favorirono la rapida diffusione di queste moto anche in europa occidentale.

1953 – Il 1953 fu l’ultimo anno in cui corse la "Pérak", ormai tecnologicamente superate, specie nella parte ciclistica.
Ciononostante, alla Sei Giorni cecoslovacca di Gottwaldov-Zlin (15/20 settembre), la Jawa conservò intatta la tradizione che la voleva sul podio.
Il team cecoslovacco composto dagli gli stessi piloti dell’anno precedente, Frantisek Blaha, Vojteck Kolar e Bohumil Kabat, vinse il Vaso d’Argento e chiuse in bellezza il ciclo delle moto a telaio semirigido.
Per l’occasione, lo squadrone Jawa fu arricchito da una presenza femminile, Ewa Calewska, che riuscì a portare a termine l’intera prova.


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