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Beta (1967 – 1986)
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Anche nella sua versione più evoluta, denominata Cross Special, si trattava ancora di un semplice motorino, adatto a soddisfare le esigenze dei ragazzi e niente più.
Nella versione codice, con il modesto carburatore Dellorto SHA 14 - 12, non aveva chance, ma sapientemente elaborato dai fratelli Ancillotti, negli anni che vanno dal 1967 al 1970, si distinse nelle classifiche.
Entrambi i modelli da 50 e 100 cc, infatti, abilmente modificati dai noti preparatori toscani, ottennero dei risultati decisamente importanti, dimostrandosi all’altezza dei più titolati marchi dell’epoca.
E’ giusto ricordare che gli interventi di modifica, specie sul motore, furono importanti e significativi, ma le Beta si dimostrarono un’ottima base, e le loro indubbie doti permisero di raggiungere traguardi di rilievo, normalmente negati agli altri cinquantini italiani.
In occasione della prova di Campionato Italiano di Figline Valdarno, 1969, il fiorentino Paolo Corona, conquistò la prima piazza della classe 50, mentre le tre finali di Trofeo FMI videro le Beta-Ancillotti protagoniste a pieno titolo, combattere testa a testa, con le potentissime Hercules.
A Piacenza, il toscano Roberto Rogai, su Beta-Ancillotti 100, fu l’unico a tagliare il traguardo a zero penalità.

Alla seconda finale di Trofeo che si disputò a Firenze, le Beta-Ancillotti 50 cc di Paolo Corona e G. Pagano furono le uniche non tedesche ad entrare in classifica, mentre nella classe 100, Roberto Rogai arrivò secondo alle spalle della Morini di Fausto Oldrati.
Nella terza ed ultima prova di Costa Volpino, il duello per la classe 100 si concluse a favore di Fausto Oldrati, ma un incidente in allenamento procurò a Rogai diversi punti di sutura al ginocchio sinistro e ci negò la possibilità di valutare esattamente l’effettiva competitività della sua moto.
In compenso Paolo Corona, nella classe 50, con la sua piccola Beta-Ancillotti arrivò primo davanti a sei Hercules.
Se il buongiorno si giudica dal mattino, i primi passi della Beta nel mondo del fuoristrada lasciarono certo ben sperare.

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