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Beta (1967 – 1986)
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Per concludere parliamo di numeri e sigle.
La prima produzione Beta da fuoristrada, dal 1971 al 1973, è contraddistinta con la sigla S5 ed il numero di serie 300 000 (DGM 10 344 OM ).
Dal 1973 al 1975, la sigla è sempre S5, ma cambia il numero di serie 303 000 (DGM 12 121 OM).
Gli ultimi modelli marcati S5 (DGM 12 121 OM) riportano come numero di serie 305 000.
A cavallo tra il 1975 ed il 1976, i nuovi modelli vennero contraddistinti con la sigla S6 ed il numero di serie 306 000 (DGM 12 123 OM ).
L’ultima serie con i carter motore piccoli del 1976 venne contraddistinta con la sigla R6 ed il numero di serie 306 000 (DGM 14 722 OM).
Dal 1976 al 1979 la sigla utilizzata sarà R8 (DGM est 15 903 OM).
Nel corso della sua lunga vita, trasformandosi da società di persone a società di capitali, la Beta ha cambiato diverse ragioni sociali pur rimanendo sempre se stessa.

Non c’è quindi da meravigliarsi se sui documenti d’origine di alcuni modelli Beta risultano aziende dai nomi (ragione sociale) differenti, pur rimanendo inalterato il marchio.
"Società Giuseppe Bianchi", “Betamotor S.a.s. - ing. Giuseppe Bianchi & C” e “S.I.M. - Società Italiana Motocicli”; quest’ultima fu una sorta di succursale della casa madre che gestì autonomamente la produzione presso il nuovo stabilimento di Rignano sull'Arno, edificato nel 1973.
Le differenti ragioni sociali hanno rilevanza solo ed esclusivamente dal punto di vista burocratico, ma non modificano in alcun modo l’integrità del marchio e dell’azienda che crebbe e si sviluppò senza soluzione di continuità, rimanendo sempre se stessa.

Ringraziamo, per la gentile e competente consulenza, gli amici Michel Capaldi e Simone Solenni, grazie ai quali abbiamo potuto reperire materiale fotografico e informazioni fondamentali alla buona riuscita di tutto il lavoro.

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