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Beta (1967 – 1986)
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La partecipazione alle più impegnative prove europee conferma l’elevata competitività di queste moto.
In sella ad uno di questi cavalli di razza infatti Luigi Mazzoni fece suo il Campionato Italiano Juniores, classe 350, mentre alla Valli Bergamasche di san Pellegrino Terme (19/20 maggio) il sempre valido Bruno Vavassori tenne testa ai grandi campioni e si classificò 5°, sempre nella classe 350.
Messi a dura prova nelle lunghe competizioni in fuori strada i motori mostrarono il loro punto debole nei paraoli che, sotto sforzo, si dilatavano e rompevano, causando il grippaggio del motore.
Il geniale meccanico Fabrizio Guidotti inventò un allarme olfattivo, basato sull’utilizzo di olio idraulico molto fluido ed un sistema di sfiato con valvole ricavate da camere d’aria installate sul carter frizione.
Quando la temperatura saliva e la pressione raggiungeva livelli troppo pericolosi, le valvole surriscaldate si aprivano e davano il segnale di pericolo diffondendo nell’aria odore di olio bruciato.
Prima che i paraolio si potessero danneggiare erano sufficienti pochi minuti di sosta per poter concludere la prova senza rotture.
A fianco di questi autentici mostri di potenza, la Beta era presenta anche nelle classi inferiori con il suo ottimo 125 RC, anch’esso tutto rosso, mentre il cinquantino scese da sei a cinque marce (Beta 50 MX5).
Per venire incontro alle norme sempre più restrittive la versione da 50 cc venne proposta con una motorizzazione ancora più modesta ed il cambio a 4 marce, il Beta 50 MX4.

1980 – Sui modelli approntati per la nuova stagione permane il monocromo rosso vivo con le scritte gialle, ma spiccano i nuovi e più capienti serbatoi in plastica, diversi anche nella forma a pera.
In occasione della Valli Bergamasche (Clusone 6/1 giugno) il migliore dei portacolori Beta fu Bruno Vavassori, 7° della classe 250.
1981 –A seguito dei radicali cambiamenti regolamentari entra in scena la nuova Beta 80 (alesaggio 47,6 e corsa 44 per un totale di 79 cc), che, finalmente libera dalle pastoie legislative riservate alla classe 50, può sfoggiare tutte le sue ambizioni corsaiole.
Sull’intera gamma vengono adottate man mano tutte le migliorie tecnologiche che il mercato offre, come le forcelle Marzocchi a perno avanzato o il freno a disco anteriore.
Dopo una serie di attenti collaudi la Beta introdusse progressivamente anche il mono ammortizzatore ed il forcellone posteriore in alluminio scatolato, già a far tempo dal 1983.

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