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Motos Portal (1975 – 1984)
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Secondo un profondo conoscitore di moto francesi, il giornalista Jean Paul Veaudequin, il marchio Portal resterà per sempre nella memoria collettiva come l’unico e vero costruttore francese di moto da fuoristrada.
L’affermazione è vera solo al 99,9%, poiché sappiamo bene che Gilles e Denis Portal (soprannominati amichevolmente con l’insolito plurale “Portaux”), non furono gli unici e che condividono questo onore solo con i fratelli Boudet.
Sicuramente le moto Portal rappresentano la naturale e unica evoluzione della prima moto francese, la BPS Elan, cui Gilles e Denis contribuirono in modo significativo alla realizzazione.
I fratelli Portal collaborarono infatti alla creazione della prima e unica BPS originale, in sella alla quale calcarono la scena dell’enduro francese, dal suo esordio sino alla Sei Giorni di Camerino, nel settembre del 1974.

Fu dopo quella data che nacquero i dissapori in casa BPS; la scelta dei fratelli Portal di uscire dalla società e dare vita ad una nuova ed esclusiva fabbrica di moto da enduro, derivò dalla decisione dei fratelli Boudet di importare dall’Italia le moto SWM e contemporaneamente sospendere la produzione di moto per limitarsi a commercializzare le moto italiane, modificandole leggermente.
Si trattò di una scelta valida sotto l’aspetto commerciale, ma non corrispondeva all’ideale dei fratelli Portal, che, senza la diretta progettazione e costruzione di moto da fuoristrada, non sarebbero mai riusciti a soddisfare la loro enorme passione per questo sport motoristico.

Gilles e Denis decisero quindi di proseguire da soli l’avventura dando vita ad una nuova fabbrica che si specializzò in mezzi da fuoristrada particolarmente sofisticati e competitivi.
La nuova azienda, denominata “Motos Portal”, era costituita da un capannone di circa 600 mq all’interno del quale vennero ricavati gli uffici, il magazzino, un reparto progettazione e più sale per l’assemblaggio dei pezzi e persino una piccola catena di montaggio, capace di sfornare 5/6 moto al giorno.
L’edificio era circondato da un’area di circa 2.000 mq.
Limitato al minimo il numero delle maestranze, sei tecnici compresi i fondatori, coordinati da una bella e giovane segretaria, tutti eccellenti nel proprio ruolo, tanto da permettersi il lusso di sviluppare costantemente il progetto e introdurre durante l’intero arco dell’anno modifiche e migliorie che l’esperienza sui campi di gara suggeriva ai piloti collaudatori.
La fabbrica si insediò a Reynies - La Bastide Saint-Pierre, nel sud della Francia, pochi chilometri a nord di Tolosa e non molto distante dalla sede della BPS.
La scelta fu strategica in quanto permetteva la localizzazione dell’azienda in un’area verde e isolata, al tempo stesso molto vicina agli eventuali fornitori “esterni” specializzati in lavorazioni speciali ed alle grandi vie di comunicazione.

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