KTM (1955 – 1985)
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In particolare il telaio subì una modifica con la reintroduzione, sotto il serbatoio, di un elemento in lamiera scatolata al quale venne collegata la scatola filtro; una soluzione molto simile alle vecchie Penton, in grado di assicurare una perfetta tenuta del sistema di aspirazione.
Gli steli delle Ceriani sono ancora da 32 mm, ma le piastre sono di maggior spessore in grado di accogliere quattro viti di fissaggio degli steli, anziché due. Sul posteriore luccicano gli ammortizzatori Girling da 100 mm di escursione e, finalmente la vecchia accensione a puntine platinate Bosch viene sostituita con l' elettronica Motoplat.
A differenza dei modelli ufficiali, il nuovo motore da 175cc (63,5mm x 54mm) in vendita al pubblico è interamente colorato in nero; carter in magnesio e gruppo termico in alluminio, con la canna del cilindro riportata in ghisa; 24 cv di potenza a 8300 giri/m.
Carburatore Bing da 30mm, cambio a sei marce con innesti frontali e una frizione molto robusta a cinque dischi e otto molle (adatta quindi ai prossimi motori di cilindrata superiore) completano l’opera;
l’uscita dell’alberino del cambio era duplice e permetteva il posizionamento della relativa leva anche sul lato destro.
Con precisione teutonica sui carter motore sono impressi degli “orologi” da cui si può ricavare il mese e l’anno di produzione, così come è possibile risalire all’esatta data di produzione dei telai, semplicemente leggendo le prime cifre dei numeri che li identificano.

Contemporaneamente fecero la loro apparizione sui campi da cross i primi prototipi del nuovo motore da 250 cc, tutto made in Mattighofen.
A causa dell’enorme diffusione che le KTM ebbero un po’ in tutta Europa è quasi impossibile ricostruire un palmares completo, se non a rischio di redigere un’infinita lista di vittorie e ottimi piazzamenti.
Ai massimi livelli ricordiamo, in occasione della Valli Bergamasche (24 - 25 giugno 1972), il 2° posto di Bruno Ferrari, nella classe 100, alle spalle di Wolfgruber (Zündapp), seguito da altri tre “K”, Claudio Tura 6°, Maurizio Radici 7° e Luciano Azzola 9°;
nella classe 125 ritroviamo 5° Arnaldo Farioli, 7° Luigi Carrara, 8° Gianluigi Sora e 10° Ulderico Mangili, mentre nella classe 175 va ricordato l’ottimo secondo posto di Emilio Capelli, il 3° di Gianmario Facchinetti, il 5° di Pierluigi Laureati, il 6° di Tino Bendotti ed il 9° di Giuseppe Scandella.
Il Campionato Italiano, condotto per l’intera stagione in tutte e tre le classi ai massimi livelli si concluse con la vittoria nella classe 100 cc di Bruno Ferrari.
Con l’ultima nata, il trentino Giorgio Endrizzi conquista la classe 175 cc del Trofeo FMI e l’emergente Imerio Testori, con un motore maggiorato a 176 cc, fece sua la classe “oltre” e si aggiudicò la 12 ore della Franciacorta.
Sempre nel Trofeo, Paolo Magri e Ulderico Mangili si affermarono rispettivamente nelle classi 100 e 125.

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