KTM (1955 – 1985)
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Dopo questo primo esordio, un po’ semplicistico e sin troppo artigianale, fece seguito un nuovo prototipo molto più raffinato, sviluppato direttamente a Mattighofen .
Rispetto alla moto di Miele si nota una maggior cura ai dettagli e al telaio, più raccolto attorno al motore, anche grazie all’utilizzo di tubi di minor diametro.
Entrambe le moto ricalcavano quindi il look delle sorelle maggiori, semplicemente ingentilite dal piccolo serbatoio in vetroresina dei modelli cross; sui primi esemplari vennero provati differenti tipi di forcelle Ceriani, ma venne data la preferenza a quelle in uso su tutta la gamma con steli da 32mm e piastre a 4 viti, mentre la marmitta alta che attraversava il telaio sotto la sella era la classica Sachs di dimensioni adatte alla piccola cilindrata. Anche le gomme (ant.2,50x21 e post.3,00x18) vennero adeguatamente rimpicciolite.
La KTM continuò ancora per molti anni ad identificare i suoi modelli da 50cc con il nome Comet, ma si trattò di una produzione di serie minore, certamente non adatta all’uso agonistico.

1973 – Dopo due anni di ininterrotti successi vengono proposti sempre nuovi modelli con piccole migliorie tecniche e sensibili cambiamenti estetici.
Dei pratici fianchetti avvolgenti sostituiscono la griglia della marmitta e le tabelle portanumero, i mozzi in magnesio sono colorati in nero (il posteriore è conico) ed i parafanghi in alluminio vengono sostituiti da più moderni parafanghi bianchi in ABS con marchio in rilievo; d’alluminio invece i nuovi cerchi Akront “bollino grigio” col bordo.
La vera novità del 1973 sarà costituita però dall’inedita 250cc (71mm x 62mm), anch’essa motorizzata KTM che, alimentata da un carburatore Bing da 36 mm, esprime la considerevole potenza di 34 cv 7500 giri/m.
Molti i particolari in comune con il 175, a partire dal basamento del motore nero e quasi tutta la ciclistica.
Anche in questo caso il telaio mantiene la tradizione dell’elemento superiore in lamiera scatolata, con quattro fori ovali per lato, attraverso i quali respira la cassa filtro.
Evidente la differenza nel color giallo-arancio di serbatoio e fiancatine, nonché la grande marmitta che, all’altezza del silenziatore, presenta una significativa protuberanza e due fori di scarico.
Al fine di evitare pesanti dazi doganali, non è improbabile trovare dei 250 cc con documenti riferiti a dei più piccoli 176 cc.
Proprio in sella a questa nuova moto, in occasione della ISDT di Dalton – USA (17/22 settembre), Augusto Taiocchi trionfa nella classe 250 e conquista la prima piazza, seguito da Luigi Carrara, nono.
Da ricordare, nella classe 100, il 3° posto di Elia Andrioletti ed il 4° di Renato Foresti; nella classe 125, 4° Bruno Ferrari, 5° Guglielmo Andreini e 15° Ermanno Masseroni; nella classe 175 Gianmario Facchinetti arriverà ottavo.
In totale la KTM conquistò 11 medaglie d’oro.

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