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1980 – Nel 1980 proseguì senza intoppi il successo commerciale dell’ultima versione TF1, color arancio bianco e nero, ed iniziarono i lavori di costruzione dei nuovi impianti, enormi rispetto ai precedenti, capaci di accogliere tutte le attività SWM, altrimenti sparse in cinque luoghi differenti.
Sul versante agonistico, dove continuarono ad arrivare importanti soddisfazioni, l’SWM concentrò il suo impegno a partire dalla classe 125, mentre abbandonò le classi più piccole, destinate ad essere accorpate nella classe 80, nell’ormai prossimo 1981.
Le moto utilizzate dai piloti ufficiali vennero ulteriormente migliorate.
In luogo degli ammortizzatori Corte e Cosso a vaschetta separata, furono testati sia i nuovi modelli Compact sia i Marzocchi AG4 con foderi in magnesio.
Nel corso della stagione le moto si colorarono completamente di arancione, anche in seguito all’adozione di nuovi serbatoi in Polietilene Reticolato MD (Media Densità) ed i parafanghi in Polietilene in lastra termformati ("sotto vuoto" o " vacuum forming") anche quelli in  Media Alta densità, ma lineare e quindi riciclabili.

Questo nuovo materiale plastico era molto resistente, ma non lo si poteva verniciare. La sua particolare struttura molecolare/reticolare permetteva il passaggio della benzina che intaccava qualunque tipo di adesivo o vernice.
Il Campionato Italiano si concluse con le due prestigiose affermazioni di Gualtiero Brissoni che vinse sia la classe 125 che l'assoluta, seguito da Andreini 3° e Marinoni 4°.
Sempre Marinoni arrivò 2° nella 250 ed Andreini 2° nella 500.
Nell'Europeo il risultato fu ancora migliore, grazie alla conquista di ben tre classi.
Gualtiero Brissoni si confermò Campione nella classe 125, Marinoni vinse la classe 250 e Andreini si affermò nella 500.
Alla Sei Giorni francese di Brioude (22/27 settembre), l’Italia bissò il successo dell’anno precedente, ancora una volta grazie ad una squadra mista: Marinoni 250, Brissoni 350, Andreini 500, su SWM, e Andrioletti 250, Taiocchi 350 e Croci 500, in sella a delle KTM.
Guglielmo Andreini si aggiudicò anche la classe 500.


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