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1983 – La deludente stagione 1982 si appesantì ulteriormente nel 1983, confermando Medardo nella 125, ma sostituendo Gritti con Fasola nella 250.
Dopo aver affidato ad una struttura esterna la gestione di quel che restava del settore agonistico, la Chimoto di Senago, il reparto corse, già ampiamente ridimensionato, venne completamente dismesso e i suoi uomini migliori vennero assegnati a nuovi incarichi.
Nella speranza di invertire un trend ormai stabilmente negativo vennero fatti nuovi esperimenti sia con il motore a quattro tempi sia con i motori Tau da 125 cc, dell’ing. Trivelli, ma senza più risorse disponibili, tutto si dimostrò inutile.
Anche i vecchi telai vennero ulteriormente migliorati, copiando soluzioni vincenti della concorrenza, senza successo.
I primi test della nuova moto, che verrà denominata RS GS - S1, iniziarono a febbraio 1983; successivamente  vennero realizzate le prime due moto, giusto in tempo per la prima gara di Campionato, un 125 cc motorizzato TAU per Medardo e un 250 Rotax ad aria per Fasola.
Le scarse risorse messe a disposizione non impedirono l’ormai inesorabile declino della SWM, che si allontanò sempre più dai vertici delle classifiche.
A fine stagione, in occasione della 48ª edizione della Fiera Internazionale del Ciclo e Motociclo di Milano, la SWM allestì uno stand ricco di novità e proposte, che non ebbero più seguito.

1984 – Nel 1984 infatti, le agitazioni sindacali, la lunga occupazione degli impianti da parte delle maestranze e le sempre più pressanti richieste delle banche creditrici finirono per trascinare la SWM in una situazione di dissesto irreversibile.
Dopo alcuni mesi di blocco operativo, senza più speranze di ribaltare la situazione, gli  amministratori della SWM consegnarono i libri contabili in Tribunale, sottoponendo l'azienda al regime dell’amministrazione controllata.
Contemporaneamente a Rivolta d'Adda, Piero Sironi creò la Società Veicoli Milanesi srl, la cui sede operativa venne installata nel vecchio stabilimento di via XXV Aprile, con l'intento iniziale di continuare a mantenere il servizio ricambi SWM, produrre i modelli ancora richiesti ed iniziare una nuova produzione, cercando di sfruttare al massimo i materiali ancora giacenti negli stipati magazzini della vecchia SWM.


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