Nacque così una nuova ed ultima versione del 125 e 250, denominata S3,  motorizzata Rotax, con raffreddamento ad acqua e un nuovo sistema di mono ammortizzatore posteriore.
L’impossibilità di utilizzare i motori Rotax, concessi in esclusiva all’Aprilia, spinse i tecnici SWM a cercare nuovi rapporti doi collabatorazione con l'Italiana Villa Motori, di Modena.
Francesco Villa, anche lui costretto alla chiusura della Moto Villa, si dedicò completamente alla produzione dei soli motori, concedendo alla SVM la disponibilità di modificare e personalizzare i propri propulsori. Da quell'accordo in occasione della fiera del ciclo e motociclo del 1985 vennero allestiti una serie di prototipi e di manichini che avrebbero rappresentato la produzione della nuova marca.
Ciononostante la vita della SVM fu breve, priva di risvolti agonistici di un certo rilievo e, dopo alterne vicende, arrivò alla chiusura definitiva nel 1987.

La fine della lunga e gloriosa cavalcata della SWM fu decretata da motivi economici, ma a onore e merito di quanti collaborarono al raggiungimento dei suoi grandi sucessi sportivi, va detto che dopo trentanni di costante ascesa (dal 1950 al 1980), l’enduro visse negli anni ’80 il suo primo momento di crisi e forte recessione, causato da motivi esterni al mondo dello sport, ma che, in mancanza di possibili alternative, spinse alla chiusura tantissime aziende.
Col senno di poi si può ipotizzare che se gli organismi sportivi, nazionali e internazionali, avessero sostenuto i campi da cross, potenziandoli, o se avessero favorito la nascita di “zone franche regionali, una sorta di percorsi fissi con un unico punto di partenza attrezzato, adatti anche al trial e “prova speciale” sul campo da cross, la contrazione del mercato sarebbe stata meno violenta e tante, belle, storie avrebbero potuto avere…. un esito differente.