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Sul piano agonistico, il 1982 fu un anno di grande disagio, e la scelta di sostenere solo due piloti, anche se validi ed affermati come Luigi Medardo, nella 125, e Alessandro Gritti. nella 250, lasciava presagire l’incerto futuro che ormai attendeva l’SWM.
Grazie ai buoni rapporti commerciali con la Francia, nella classe 175 delle competizioni internazionali, ai due alfieri italiani venne affiancato, l’emergente e già fortissimo pilota francese Gilles Lalay.
Nel 1982 però, la situazione di crisi che aveva attanagliato l’intero settore e già mietuto molte vittime, cominciava a pervadere anche la casa di Rivolta d’Adda, che dovette subire una fortissima ed inaspettata contrazione del mercato, proprio quando gli enormi capannoni del nuovo stabilimento entravano in produzione.
Per la prima volta nella sua storia, la SWM iniziò il campionato con macchine vecchie e solo nel corso della stagione arrivarono nuovi telai, il cui sviluppo fu problematico e nessuno dei suoi piloti riuscì ad emergere.

Inizialmente a Medardo venne affidato il 125 presentato al Salone di Milano, mentre Gritti utilizzò un 250 TF3, leggermente modificato nella ciclistica e con un nuovo forcellone in alluminio.
I nuovi telai dotati di monoammortizzatore, che vennero testati nel corso della stagione, si fondavano su movimenti complessi e di difficile utilizzo e i risultati furono molto deludenti.
Pur non ottenendo alcun risultato nel Campionato Italiano, l’SWM riuscì a mettersi in luce alla Valli Bergamasche (Clusone, 19/ 20 giugno), con Medardo 3° nella classe 125, sia il primo giorno che il secondo, Gilles Lalay 3° nella classe 175 il primo giorno e 2° il successivo, e Alessandro Gritti 3° nella classe 250, il primo giorno.
Nel Campionato Europeo il migliore fu Gritti, solo 9° della classe 250.
Alla Sei Giorni cecoslovacca di Povazska Bystrica (20/25 settembre) le già scarse chances delle moto di Rivolta d’Adda vennero ulteriormente ridotte da strani guasti, forse sabotaggi, che condizionarono più di un pilota.
Taiocchi (KTM) perse il tappo dell’olio del motore pochi chilometri dopo il via, a Gustavsson non partì l’Husquarna la mattina del primo giorno, per poi grippare il quinto, la Zundapp di Kreutz si ruppe dopo addirittura più di tre anni filati senza un solo guasto e Medardo forò quattro volte in un giorno solo.
Alla fine successo pieno dei padroni di casa con la Cecoslovacchia che si affermò nel Trofeo e la Germania Est nel Vaso, seguita al 5° posto dall’Italia (Pietro Gagni, G.P. Marinoni, Luigi Medardo, Antonio Villa).


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