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Esteticamente furono confermati il serbatoio ed i parafanghi in plastica arancione, mentre le fiancatine si assottigliarono sino a lasciare scoperta la parte inferiore dei tubi del telaio.
Tranne il modello da 80 cc, destinato esclusivamente alla clientela privata, la SWM si schierò ufficialmente in cinque classi: 125, 175, 250 , 347 e 370 cc.
Mentre nelle classi più alte i motori Rotax erano in grado di insidiare e sconfiggere la concorrenza mondiale, il 125 dava ormai segni di stanchezza, tant’è che sin dal 1980 erano iniziati i collaudi del nuovo propulsore ad aspirazione lamellare, di dimensioni più compatte rispetto al precedente, il cui esordio sulla scena mondiale avvenne in occasione della 3° prova di  Campionato Europeo, a Sitges, in Spagna.
La nuova moto, leggermente rivista nel telaio ed equipaggiata con il nuovo motore di 125 cc con carter piccoli, testa e cilindro raffreddati ad aria, alettatura radiale ed ammissione lamellare mista: nel carter pompa e nel cilindro, come per il 347 cc.
Entro la fine dell'anno si passò al raffreddamento a liquido del cilindro, che tuttavia mantenne una leggera alettatura.
L'evoluzione finale delle nuove moto da enduro, che vennero chiamate RS-GS-TF3, si ebbe in occasione della Sei Giorni dell'Isola d'Elba. Le moto ufficiali si presentarono infatti con un nuovo forcellone in ferro a sezione rettangolare con bracci sagomati e l’attacco per gli ammortizzatori Marzocchi AG6 molto avanzato, in modo da lavorare in posizione verticale.
Anteriormente si passò alla forcella Marzocchi Piffero a perno avanzato da 38 mm.

Sul versante sportivo la SWM ottenne ottimi risultati, ma è indubbio che il passaggio di Brissoni alla Fantic ed Andreini alla Maico, pesò negativamente sul bilancio finale.
La nuova squadra ufficiale fu formata da Walter Bettoni, nella classe 125, Lugi Medardo nella 175, Franco Gualdi nella 250 e Gian Angelo Croci, con la 440, nella 500.
Nel Campionato Italiano, Luigi Medardo conquistò la classe 175, mentre Gualdi e Croci arrivarono secondi nelle rispettive classi.
Nel Campionato Europeo, Croci e Medardo si piazzarono secondi , Gualdi terzo e Bettoni quinto.
Alla Sei giorni dell'isola d'Elba (6/10 ottobre), l'Italia vinse, per la terza volta consecutiva il Trofeo, ancora una volta con una squadra mista composta da tre piloti SWM, Croci con la 440, Gualdi 250 e Medardo 175.
La Sei Giorni, con 17 medaglie d'oro, 22 medaglie d'argento e 2 di bronzo, chiuse una stagione non così ricca come le precedenti e che cominciava a far trasparire l’ormai prossimo declino.
Sicuramente più fortunata, fu l’attività trialistica, dove il francese Gilles Bourgat vinse il Campionato del Mondo, in sella ad una 320 TLNW, la prima volta in assoluto che una moto spagnola non riuscì ad aggiudicarsi il titolo.
Nel frattempo i nuovi impianti di Rivolta d'Adda cominciarono ad entrare in produzione e, nell’intento di risalire la china, in occasione del Motosalone di Milano fu presentato il prototipo di  un quattro tempi da 500 cc, in funzione anche fuoristradistica.
A fine stagione, in occasione del MotoSalone di Milano, venne presentato un prototipo dell’ RS GS 126 ad acqua, ma ancora a due ammortizzatori.


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