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1971 – Fortunatamente dalla Piaggio non arrivarono solo negazioni e divieti; dopo anni di inutili tentennamenti, finalmente convinti di poter contare solo sul motore a due tempi, il 1971 vide un rinnovato impegno della casa di Arcore.
Sempre in quell’anno, la Gilera mise in commercio un 50 da fuoristrada a due tempi, denominato 50 5v Trial, e contemporaneamente diede nuove risorse alla ricerca, riaccendendo entusiasmi e speranze.
Il nuovo modello, da 50 cc, caratterizzato da un bel gruppo termico in alluminio con la testa radiale, che ricalcava le forme ovoidali dei nuovi Gilera a 2 tempi, con il cambio a cinque marce e la prima in alto, fu subito preso in consegna dal Reparto Corse per essere idoneamente preparato.
Molte le differenze fra il modello di serie e la versione affidata ad Oldrati.
La più appariscente era il capiente serbatoio, color amaranto, ma questo Gilera 50 - 1° tipo, pur con l’intera ciclistica rinnovata, era chiaramente derivato dal modello di serie, del quale condivideva, almeno inizialmente, sia il telaio che il motore.
Una sorta di laboratorio sul quale accumulare preziose esperienze.

La Gilera ritornò sui campi di gara con due modelli e due piloti: a fianco della 100cc a disco rotante, affidata ad Eugenio Saini (in sostituzione di Vergani, passato alla SWM), fu schierato anche un bel 50 aspirato, nelle mani di un campione di grande talento, Fausto Oldrati.
A dimostrazione di quante chances potessero godere le due tempi brianzole, basta scorrere la classifica della Valli Bergamasche.
Entrambe le moto partite, hanno tagliato il traguardo, entrambe sono risultate le migliori moto italiane della propria classe,  Fausto Oldrati, 4° ed Eugenio Saini, 6°.
Le prestazioni della piccola 50 affidata a Fausto Oldrati, furono subito eccellenti, ma negativamente condizionate dall’impianto di accensione elettronica, anch’essa in fase di messa a punto.
Dopo la commercializzazione del 50 a due tempi, si pensava che la Gilera sarebbe partita da quel modello per rifare l’intera gamma, e che presto si sarebbero viste anche le 100, le 125 e le 175, ma il sogno era destinato a rimanere tale.
La Gilera non andò mai oltre il cinquantino e preferì gettare al vento energie e risorse piuttosto che promuovere la sua immagine vincente e conquistare nuove fasce di mercato.


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