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1978 – Nel 1978 si cambia un’altra volta.
Cessa il rapporto di collaborazione con l’Elmeca e si riapre il Reparto Corse, sotto la guida dell’autorevolissimo ing. Jan Witteveen, uno dei tecnici più capaci e creativi della seconda metà del 900, la cui carriera è costellata da numerosi progetti, innnovativi e vincenti, realizzati in continuo presso tutte le aziende cui offrì la sua eccellente consulenza.
L’interesse della casa però, non era per l’enduro, ma si concentrò sul cross.
Ciononostante si ripartì proprio dai plurivittoriosi progetti del ’73 e ’74.
Una delle prime creazioni di Witteveen, fu un bel gruppo di scoppio da 250 cc che fu adattato sul motore di una delle ultime moto ufficiali ancora in uso del reparto corse, montato sul telaio del cross, che presentava una vistosa differenza rispetto ai telai utilizzati sino ad allora, per consentire una forte inclinazione degli ammortizzatori posteriori.
Su questa moto si cimentò con discreto successo Bernardino Gualdi durante l’intera stagione.
A questo valido esperimento, non ci fu seguito e l’interesse agonistico si spostò definitivamente nel cross.
Nello stesso anno fu presentato e messo in commercio un nuovo modello da 50cc, il GR2, che, nella versione codice era privo di qualunque chance; debitamente preparato, era in grado di farsi valere, ma non di sconfiggere la concorrenza molto più agguerrita e performante.

1980 – Dopo alcuni anni di continua ricerca, il rinnovato impegno crossistico generò, nel 1980, un bel 125 con cui Franco Perfini conquistò il Campionato Italiano.
Negli anni ’80 si assistette alla definitiva affermazione della “Prova Speciale” come unica discriminante per la stesura della classifica.
Le moto di ultima generazione affrontavano qualunque percorso senza alcuna difficoltà e la breve, ma intensa, prova di cross, la cosidetta “speciale” ridusse ogni differenza fra le moto da enduro e quelle da cross, fatta eccezione per il solo impianto elettrico.
Inevitabile quindi che il modello da cross di Perfini, venissse proposto anche nella versione enduro, con tutte gli adattamenti del caso, denominato “Regolarità 125”.


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