-
-
pagina
15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | 23 | 24 | 25 | 26 | 27 | 28
page


1972 – Ciononostante, nel 1972 ancora tutto questo non lo si sapeva e, per la trentina di tecnici, tra telaisti, motoristi e collaudatori (ma nessun ingegnere !!) del Reparto Corse Gilera, diretto dall’ottimo Walter Martini, ricominciò una stagione di impegno e sacrificio, ma anche di successi e vittorie.
A fianco di Fausto Oldrati fu ingaggiato il giovane, ma già promettente Gino Perego, mentre nella classe 100, Eugenio Saini fu sostituito da Vincenzo Gavazzi.
La Gilera ritornò sui campi di gara per studiare nuove soluzioni, ma soprattutto per definire le nuove moto con cui era intenzionata a ritornare sulla scena in grande stile.
Fausto Oldrati iniziò la stagione con il modello dell’anno precedente, quello con gruppo termico piccolo, di serie, il cambio a 5 marce, il parafango anteriore basso, il tubo di scarico artigianale sul lato destro ed il forcellone tubolare, ma già alla Valli Bergamasche, scese in campo una seconda versione con un gruppo di scoppio molto più ampio, una marcia in più, sei anziché 5, una maggior potenza di 8,65 cv a 9500 g/m, e, l’accensione a volano magnete, in luogo di quella elettronica.
Anche il telaio fu modificato in più punti.
L’ottimo terzo posto conseguito da Fausto Oldrati fu di sprone a proseguire.

Un secondo esemplare, affidato a Gino Perego, aveva un vistoso tirante di rinforzo diagonale, che dalla pipa di sterzo si congiungeva con l’attacco del forcellone, mentre la moto di Oldrati montava un forcellone scatolato.
Nel prosieguo della stagione il parafango anteriore fu montato alto e fu utilizzato un nuovo sistema di scarico, ancora alto, ma con uscita sul lato sinistro.
Sempre alla Valli, nella classe 100, Vincenzo Gavazzi, valente motorista e collaudatore della Gilera meglio conosciuto come “Cisco”, conquistò il 10° posto.
Durante l’intera stagione furono disegnati nuovi telai in grado di accogliere voluminose scatole filtro per dare ossigeno al motore ed ovviare alle carenze di aspirazione che si erano presentate con le prime soluzioni artigianali, forse l’unico problema di cui ancora soffriva il raffinato progetto; a pochi metri di distanza si studiarono motori completamente nuovi, con il cambio a sei e sette rapporti.
Nel 1972, l’emergente Gino Perego concluse la stagione aggiudicandosi la classe 50 del Trofeo FMI.


-
-
-
-
-
-