-
-
pagina
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14
page


1931 – In seguito a questo splendido risultato, nel 1931 entrò in produzione un modello denominato appunto Gilera 500 Sei Giorni.
Squadra che vince non si cambia, e l’anno successivo, a Merano, in occasione della 13° edizione della Sei Giorni, la squadra della Gilera, composta da Luigi Gilera con sidecar, e passeggero Meani, Rosolino Grana e Miro Maffeis, sempre in sella a delle Gilera 500 a valvole laterali, si confermò ai vertici della classifica, aggiudicandosi, per la seconda volta consecutiva il Trofeo.
La moto vincente, dotata di un telaio semirigido, a culla semplice aperta e con sospensioni anteriori a parallelogramma, era equipaggiata con un motore a 4 tempi, monocilindrico, alesaggio mm 84 x corsa mm 90, pari a 498,7 cc, rapporto di compressione 5:1 ed una potenza massima di 13,5 cv a 5000 g/m.
La frizione era a dischi multipli a secco, ed il cambio in semiblocco a 4 rapporti, con comando a mano.

1935 – Il solido monocilindrico che portò il marchio brianzolo agli onori delle cronache mondiali, ebbe un’evoluzione abbastanza rapida e sicuramente interessante.
Nel 1935 uscirono le versioni VT e VTE (4 bulloni), ma già nel 1936 nacque la VTGS e VTGSE (8 bulloni, rigida e molleggiata).
Il nomignolo “8 bulloni” deriva dal fatto che il cilindro era ancorato al basamento da 8 bulloni in luogo dei canonici 4.
Esteticamente bellissime, dotate di forte personalità, volumi complessi e linee suadenti, vantavano un punto di forza nel vistoso gruppo termico, una pesante fusione in ghisa, che non era indenne, però, da problemi di smaltimento di calore e lubrificazione.
Entrambi i modelli avevano le valvole in testa, il telaio identico, ma differenti prestazioni, poiché la versione “4 bulloni” montava il carburatore Dell’Orto da 27 mm, mentre l’8 bulloni aveva un rapporto di compressione più elevato ed il carburatore Dell’Orto da 28,5 mm.

1938 – A metà del 1938, l'8 bulloni fu dotato di un telaio alleggerito, e l’anno successivo, nel 1939, fu montato un nuovo gruppo termico, con aste e bilancieri racchiusi in astucci inseriti nell'alettatura del cilindro, oltre al nuovo carburatore da 30, anziché da 28,5.

1946 – Alla fine degli anni ’30, su progetto di Luigi Salmaggi, fu realizzato un nuovo modello, l’erede della mitica 8 bulloni, denominato Saturno, che fu presentato al pubblico in occasione del Moto Salone di Milano del 1940.
La produzione in serie del Saturno, iniziò, però, solo qualche anno più tardi, nel 1946, a causa della seconda guerra mondiale.
Anche il nuovo modello vantava un motore monocilindrico da 500 cc, con distribuzione ad aste e bilancieri e le “classiche” misure di alesaggio e corsa delle mezzo litro di casa Gilera, ovvero 84 x 90 mm.
Contemporaneamente al Saturno, nel 1946, entrò in produzione anche il suo “fratello minore”, il Nettuno, da 250cc.
Il Nettuno ricalcava l’identico schema progettuale del Saturno, condividendo meccanica ed estetica.
Motore a 4 tempi, monocilindrico 246,9 cc., distribuzione a valvole in testa inclinate, con comando ad aste e bilancieri, cambio a 4 rapporti con comando a pedale e frizione multidisco a secco.
Il telaio a culla aperta, in tubi d’acciaio, montava sull’anteriore una forcella a parallelogramma (in tubi nella versione “Sport“ e stampata nella versione “Turismo“) ed un forcellone oscillante con molle orizzontali.

1948 - Il 4 luglio 1948, prese il via la 1° edizione della Valli Bergamasche e la Gilera Saturno di Bruno Berni colse la più bella affermazione della stagione.
Bruno Berni, infatti, si classificò primo, ex aequo, con le tre Sertum di Gianni Damiani, Guido Benzoni e Mario Ventura.
Dal 14 al 21 settembre si corse a Sanremo la 23° edizione della Sei Giorni.
Massimo Masserini, in sella ad una Gilera Nettuno 250, conquistò una bella medaglia d’oro, mentre le due Gilera Saturno di Ettore Villa e Carlo Bandirola, ottennero la medaglia d’argento.


-
-
-
-
-
-