Nel corso della stagione le Jawa furono equipaggiate con le sospensioni ad aria in uso sulle CZ da cross, ma sulle moto di punta non mancarono mai i Koni con molle a carico differenziato.
Le Jawa disertarono la Valli Bergamasche, ma si presentano alla 5° prova di Campionato Europeo di Alano di Piave, dove fecero registrare gli ottimi piazzamenti di Cisar e Cespiva, rispettivamente primi delle classi 350 ed oltre 350.
Alla sei Giorni inglese dell’Isola di Man (13/18 ottobre), la Jawa si presentò con un telaio nuovissimo, ma solo per i due esemplari da 250 cc affidati a Stodulka e Mrazek.
Il disegno era simile a quello classico, ma il diametro dei tubi fu ridotto da 25 a 20 mm, grazie all’utilizzo di  materiali molto più resistenti, probabilmente titanio, ma nessuna notizia certa trapelò sull’argomento.

A comporre la squadra in lizza per il Trofeo vennero chiamati František Mrázek e Jiri Stodulka, 250 cc, Kvetoslav Masita e Josef Cìsar, 350 cc, Zdeněk Češpiva e Stanislav Zloch, oltre 350 cc, Team manager Otakan Chasak, mentre per il Vaso d’argento furono scelti Petr Valek e Milan Jedlička, 175 cc, Pavel Cihelka, 350 cc, Jaroslaw Kauler 500 cc, Team manager Jiri Rataj, ma la sfortuna giocò nettamente contro le squadre cecoslovacche.
Masita ruppe la catena nella prova speciale della prima giornata e perse molto tempo prima di completare la riparazione, anche a causa del complesso sistema di protezione della trasmissione.
Il terzo giorno la squadra del Vaso venne esclusa dalla competizione a causa della squalifica di Valek per taglio di percorso e tabella non timbrata, mentre il Team del Trofeo fu a sua volta escluso a causa di un infortunio a Zloch che, sempre in prova speciale, rimase senza benzina e fece gli ultimi  tre chilometri spingendo la moto.
Il bilancio fu salvato dalle ottime prestazioni di Cemus e Cisar, rispettivamente primi delle classi 175 e 350 cc.