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1981 – Nel 1981 intervennero numerose modifiche regolamentari.
La denominazione International Six Days Trials fu sostituita con International Six Days Enduro, le classi 50, 75 e 100 furono accorpate nell’unica classe 80 cc, e venne rimarcata la distinzione fra il Trofeo - Titolo Mondiale a Squadre ed il Vaso d’Argento - Titolo Mondiale a Squadre under 23.
Nel corso della stagione, anche in casa Jawa furono adottate nuove soluzioni, come il serbatoio a pera o le vistose molle a sostegno degli ammortizzatori posteriori SACHS-Hydrocross, per evitare il “tamponamento” a fine corsa.
La novità più significativa fu però costituita dal rientro della Jawa nella classe regina, la più frequentata e importante, la 125.
Sulla falsariga del 175 a disco rotante da poco sceso in campo con ottimi risultati, fu appronato un modello di minor cilindrata, su cui vennero riposte non poche aspettative, tant’è che fu inserito fra le moto in lizza per il Trofeo Mondiale.
Da questi nuovi modelli in avanti, la Jawa abbandonò il sistema di protezione della catena integrato per passare ad un convenzionale carter in lamierino d’alluminio, inizialmente, ed in materiale plastico successivamente.

Nella medesima occasione esordì anche un nuovo e più compatto motore da 250 cc, dotato di un’innovativa valvola d’ammissione a saracinesca.
L’innovazione non diede i risultati sperati e l’interesse dei tecnici si spostò sulla molto più efficace ammissione lamellare.
Da questo modello, derivò successivamente, anche una versione di maggior cilindrata. 
Malgrado tutte queste novità la Sei Giorni dell’Isola d'Elba (5/10 ottobre) fu dominata dagli italiani e passò decisamente sottotono per tutti i piloti cecoslovacchi.
Il Team schierato nel Trofeo, composto da Jiri Cisar, con l’unica Jawa Ogar 125, Zdenek Belsky, Jawa Ogar 175, Emil Cunderlyk Jawa 250, Stanislav Zloch, Jiri Posik e Josef Chovancik su Jawa 500, arrivò solo decimo, mentre i quattro piloti in lizza per il Vaso d’Argento, Josef Machacek e Vladimir Janous su Jawa Ogar 175 e Miroslav Pokorny e Josef Malek, Jawa 500, riuscirono a fare un pochino meglio, conquistando la terza piazza.
Jiri Cisar si classificò 5° nella classe 125, mentre Belsky e Janous si classificarono rispettivamente 5° e 7° della classe 175.
Stanislav Zloch arrivò 7° nella classe 500.
Nel Campionato Europeo proseguì il momento negativo delle moto cecoslovacche, con nessun risultato utile.


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