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1988 – La parabola della Jawa volgeva ormai alla fine e nemmeno l’utilizzo dei motori Rotax da 125 o da 350 cc, produsse dei miglioramenti sensibili.
Privi di ogni risorsa i cecoslovacchi si presentavano agli appuntamenti internazionali quasi abbandonati a se stessi.
Piloti e maccanici bivaccavano direttamente sui pullman che usavano per spostarsi e per trasportare le moto; senza una cucina, si arrangiavano con sacchi di patate e cibi in scatola.
Nell’ambiente circolava insistente la voce di una prossima chiusura del Reparto Corse, ma l’impegno di tutte le maestranze rimase costante e non mancò di apportare ogni miglioria possibile, come le forcelle a steli rovesciati od i freni a disco.
La prestazione più significativa della stagione fu colta da Josef Chovancik alla Valli Bergamasche, Clusone - Castione della Presolana (25/26 giugno), dove si classificò 3° il primo giorno e 2° il successivo, nella classe 350 - 4 tempi.

Con la fine degli anni ’80 si chiuse comunque un’epoca e l’intero blocco comunista, che per decenni aveva dominato l’Europa orientale, subì gli effetti di una devastante crisi economica, con pesanti riflessi su tutte le sue aziende, che si trovarono improvvisamente senza risorse, senza strategie finanziarie e senza un’adeguata politica commerciale.
Priva di un indirizzo certo, la Jawa vide peggiorare ulteriormente il suo stato di crisi, con la produzione che passò dalle 100.000 moto del 1987 a poco più di 30.000 nel 1988.


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