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1980 – Il 1980 cominciò senza particolari novità, eccettuato il forcellone posteriore che, sui modelli ufficiali, ritornò ad avere una forma a banana, con o senza una piattina di rinforzo lungo l’intera linea superiore.
Con il nuovo decennio, in casa Jawa, venne rinnovata quasi per intero la compagine dei piloti.
Ciononostante il Campionato Europeo si concluse ancora una volta senza affermazioni di rilievo, eccettuato il 2° posto di Jiri Cisar, nella classe 175, ed il 3° Josef Chovancik, nella classe 350.
Malgrado la situazione generale continuasse a peggiorare la Jawa non abbandonò la sua geniale creatività e si presentò alla Sei Giorni francese di Brioude (22/27 settembre), con un nuovo e interessante prototipo da 175 cc, affidato al pilota Jiri Cisar.
Sia la versione a disco rotante da 175 cc, che quella da 125 cc degli anni successivi, mantennero l’abitudine di accompagnare il marchio Ogar a quello della Jawa. 
Testa a ventaglio con cilindro in alluminio fuso in terra, ammissione a disco rotante con ingresso sul lato sinistro e carburatore Bing da 34 mm, ben protetto alle spalle del cilindro grazie ad un raccordo, completamente inserito fra le alette.
Nel basamento, che richiamava le forme classiche di tutti i più recenti motori cecoslovacchi, era alloggiato il cambio a sei rapporti.

L’unico esemplare iscritto esordì ottimamente: completò i sei giorni di gara, conquistando la seconda piazza ed un’ottima medaglia d’oro.
Il terzo giorno Cisar capeggiava addirittura la sua classe, mentre il Team cecoslovacco occupava il secondo posto fra le squadre in lizza per il Trofeo.
La Cecoslovacchia mantenne la posizione sino alla fine, alle spalle dei vincitori, lo scatenato Team italiano composto da KTM e SWM.
Nel Vaso la Cecoslovacchia non riuscì ad andare oltre il terzo posto.
A livello individuale le altre migliori prestazioni furono ottenute da Z. Belsky, 3° nella classe 250, e da Josef Chovancik, 2° nella classe 350, entrambi medaglia d’oro.
Dei 433 piloti iscritti alla partenza, in rappresentanza di 19 differenti nazioni, solo 228 arrivarono al traguardo finale, dopo una prova abbastanza dura e selettiva.
Della gloriosa compagine di piloti che brillarono negli anni ’70, a Brioude erano presenti solo Mrazeck e Masita, esclusi dal Team ufficiale, ma ancora in ottima forma ed in grado di compiere alla perfezione il ruolo di gregari.
A fine stagione, Masita abbandonò la carriera agonistica e fu nominato direttore sportivo del Dukla di Praga, incarico che mantenne sino al 1992.


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